Chi fa la morale all’Europa non risolve certo i problemi: le incognite si affrontano con realismo. Ecco perché mai come oggi dovremmo sentirci tutti greci: proprio come il motto scelto da Atene per la presidenza Ue, anche io credo che “solo uniti navigheremo oltre”.
Una presidenza coraggiosa e ambiziosa quella greca, che dovrà riuscire ad arginare egoismi, egocentrismi ed un sempre più pericoloso euroscetticismo che purtroppo rischia di dilagare come un virus alle prossime elezioni europee. La guida di Atene, unitamente all’ingresso della Lettonia nell’area euro e alla libera circolazione dei lavoratori bulgari e romeni in tutti i Paesi Ue, sono tutti elementi che confermano il 2014 quale anno cruciale per Bruxelles. L’Europa, lo dicono i fatti, è viva e vuole andare lontano.
Atene e Roma hanno scelto: nell’urna elettorale di maggio metteranno più Europa. Perché prima la Grecia e poi l’Italia, vicine per confini, politiche, coraggio e ambizioni, possono e devono dare una svolta davvero realista ad un’Europa che deve essere sempre più politica e meno tecnica. Ma soprattutto, che deve tornare a tendere una mano ai popoli prima ancora che ai governi, tornando così a far prevalere sentimenti positivi e di orgoglio verso Bruxelles.