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Azioni incisive per dare piu' peso al sistema italia - Diario Italiano

Intervento

Azioni incisive per dare piu’ peso al sistema italia

Per Italia necessario approfondire la proiezione economica verso i nuovi attori dello scenario globale
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Intervento del Ministro Frattini su Il sole 24 ore

Negli ultimi anni la realtà internazionale è mutata radicalmente, portando alla formazione di un mondo multipolare, in cui i diversi player competono sempre di più, dove Paesi e aree emergenti aspirano ad assumere un ruolo di primo piano mentre le potenze tradizionali sono impegnate a mantenere la loro posizione anche attraverso un processo di condivisione della governance globale con i nuovi attori. La globalizzazione dei mercati è l’elemento fondamentale di questa nuova fase. Essa rappresenta una sfida importante per tutte le economie del mondo.

In questo contesto, per l’Italia si rende necessario approfondire la proiezione economica verso i nuovi attori dello scenario globale. Non è infatti ipotizzabile il rilancio della competitività dell’economia italiana senza un maggiore radicamento delle nostre imprese nelle aree a maggiore crescita del mondo. L’Asia, l’America Latina, così come anche l’Africa, devono assumere una nuova centralità nella nostra politica estera, che tenga conto del fatto che il mondo è profondamente cambiato, come pure è cambiato il nostro approccio verso di esso. La rilevanza dei Paesi di queste aree geografiche – non solo i “Bric”, ma anche Corea del Sud, Turchia, Indonesia e altri Paesi nel Sud-Est asiatico, Paesi del Golfo e in particolare del Mediterraneo alla luce degli avvenimenti della “primavera araba”, alcuni Paesi africani – è accompagnata dall’accelerazione registrata negli ultimi anni nei rapporti politici ed economici con l’Italia. La collaborazione con le economie emergenti rappresenta infatti un indispensabile volano per trainare la crescita.

Al fine di cogliere appieno le opportunità del nuovo scenario mondiale, lo scorso anno ho fortemente voluto una riforma del ministero degli Esteri per fornire alla diplomazia italiana elementi dinamici e innovativi che possano metterla ancor più al servizio del sistema Paese. La decisione di varare una “nuova” Farnesina è stata incoraggiata dalle crescenti richieste di supporto e assistenza provenienti dalle imprese, alle quali vogliamo mettere a disposizione in modo sempre più efficace e funzionale la nostra più importante risorsa, la rete estera:123 ambasciate e 103 consolati, oltre a 9 rappresentanze permanenti. Grazie a questa presenza capillare in tutto il mondo, la Farnesina si propone come naturale riferimento e punto di raccordo delle iniziative del sistema Italia dirette a sostenere le aziende italiane, in particolare quelle medie e piccole che sono la “spina dorsale” della nostra economia e del modello di sviluppo orientato all’export.

Uno strumento nuovo, appositamente disegnato per gestire in modo sinergico le attività dell’Italia all’estero è la Direzione Generale del Sistema Paese, istituita con la riforma per inquadrare in un unico ambito strategico gli aspetti di promozione economica, culturale e scientifica, considerato anche l’assoluto rilievo che la cultura e l’eredità storica in tutti i campi, assieme alle nostre espressioni di creatività, hanno per l’immagine, la percezione e in ultima analisi gli interessi globali dell’Italia nel mondo. Un ulteriore passo avanti per una più compiuta integrazione delle attività a sostegno dei sistema produttivo italiano all’estero è la prevista trasformazione degli ex-uffici dell’Istituto per il commercio estero in sezioni per la promozione degli scambi delle ambasciate, completando un percorso di integrazione delle attività di diplomazia economica e promozione commerciale dell’Italia all’estero avviato proprio nel corso del mio primo mandato alla Farnesina nel 2004.

A fine di definire linee guida condivise per l’internazionalizzazione del sistema Paese è stata istituzionalizzata una specifica cabina di regia, ora composta, oltre che dal ministero degli Esteri, dal ministero dello Sviluppo economico, dal ministero dell’Economia e delle Finanze, da Confindustria, Abi e Unioncamere, aperta al contributo di altri soggetti a partire dalle Regioni, che si sta rivelando un eccellente strumento di collaborazione pubblico-privato. La cabina di regia ha coordinato le 7 missioni di sistema effettuate dal 2008, con il coinvolgimento, oltre alle associazioni di categoria, di più di 1.500 tra imprese e istituti bancari. Nello stesso periodo hanno avuto luogo alla Farnesina circa 200 incontri con imprese interessate a rafforzare la collaborazione con il Ministero e la rete estera per le loro attività internazionali; sono state pubblicate oltre 600 guide ai mercati internazionali e sono state firmate 127 intese che coinvolgono le autonomie territoriali.

Tutti questi dati dimostrano che la riforma della Farnesina si inserisce in un processo di rinnovamento al servizio del nostro sistema produttivo in atto da alcuni anni, che si pone ora un obiettivo molto ambizioso, anche se a mio parere raggiungibile: rispondere alle sfide della globalizzazione portando l’Italia e le imprese italiane a vincere sui mercati emergenti grazie a un lavoro di squadra, promuovendo all’estero le nostre eccellenze a tutto vantaggio del sistema Paese. Vincere questa sfida significherà per il nostro Paese il riconoscimento della sua giusta posizione di primo piano tra le economie mondiali e la ripresa di un cammino di crescita decisivo per mantenere l’Italia tra i Paesi che contano e per garantire agli italiani lavoro e prosperità.


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