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Centrodestra

Basta malaffare, bisogna cambiare pelle. E la separazione da An non è un tabù

Intervista di Franco Frattini al Giorno Carlino Nazione
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L’ex ministro degli Esteri ipotizza profondi cambiamenti nel partito e un reclutamento diverso, all’americana, escludendo chi vive di sola politica 

Andrea Cangini

Onorevole Frattini, il «partito degli onesti» ha lanciato il «rinnovamento azzurro», col marketing andate forti, però.
«E’ vero, il partito deve cambiare pelle, ma ora ci sono le condizioni. Non è più tollerabile che la classe dirigente venga reclutata cosl. Penso a quel Fiorito e a chi gli chiedeva i soldi senza pensare che avrebbe compilato dossier… Gente orribile, gente da poco».

Batman-Fiorrito è quello che ha preso più preferenze.
«Preferisco fare a meno dei suoi voti che compromettere l’immagine del partito. 
Quanto alle preferenze, comincio ad essere dubbioso: nel dibattito sulla nuova legge elettorale credo non vada scartata a priori l’ipotesi dei collegi».

Come pensa si posso sciogliere il nodo del reclutamento?
«Un anno fa prospettai a Berlusconi uno studio sul sistema americano, dove i candidati vengono selezionati in base alle capacità, ma anche alla carriera, escludendo così chi vive di sola politica».

E Beriusconi?
«Ne fu entusiasta. Sarebbe opportuno ripartire da lì».

Quel che sta emergendo nel Lazio è una prassi o un’eccezione?
«Temo sia una prassi, un sistema diffuso in tutte le regioni. Bisogna colmare il buco nero dei finanziamenti ai gruppi politici regionali».

Monti reclama l’approvazione del ddl anticorruzione…
«Monti ha perfettamente ragione. Quella proposta di legge porta le firme di Alfano e mia, e fu approvata all’unanimità dal Consiglio dei ministri. Propongo solo due modifiche: una formulazione del ‘traffico di influenze’ che eviti la discrezionalità del singolo magistrato, e…».

E?
«Un emendamento per consentire l’avocazione all’erario delle cifre illecitamente percepite, che come i beni confiscati alla mafia andrebbero messe a disposizione dei cittadini».

Berlusconi torna ad evocare lo spirito del ’94», non è tardi?
«No, molte riforme le abbiamo realizzate in quello spirito, penso alla scuola, all’università, al federalismo fiscale… Altre sono rimaste al palo a causa della Lega».

Anche degli ex An?
«Meno. Certo, sull’Europa con con alcuni di loro la pensiamo diversamente. La Meloni, Bianconi e Corsaro non vorrebbero più Europa e sono contro il fiscal compact…».

Meglio separarvi?
«Dipende solo dalla legge elettorale. Se si premierà il partito, bisognerà adottare un modello confederale come quello dell’Ump francese; se il premio dovesse invece andare alla coalizione, cosa oggi improbabile, sarebbe invece logico ed elettoralmente conveniente prendere strade diverse».

Berlusconi si candiderà?
«Penso di no. E’ pronto a farlo solo per spirito di servizio, ma ne farebbe volentieri a meno. Infatti ha detto che sta cercando un candidato più forte di lui che riunisca i moderati italiani».

Confidate in un bis di Monti con larghe intese, vero?
«Sono e resto un fautore dell’agenda Monti: se verrà salvaguardata dal medesimo Monti o da un primo ministro diverso lo vedremo».


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