Proteste

Bene Indignati, ma no a violenza e idee no global

La protesta degli Indignati porta avanti istanze comprensibili
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Corriere dell’Alto AdigeFelice Espro

«La protesta degli Indignati porta avanti istanze comprensibili, come quella sul futuro dei giovani, che devono essere approfondite. A patto che si lascino fuori la violenza e le idee no global».
Il Ministro degli Esteri Franco Frattini, relazionerà oggi pomeriggio a Bolzano al primo Business Forum Italo-tedesco, organizzato da Confindustria e Bdi (industriali tedeschi).

Ministro Frattini, la scelta di Bolzano come sede di questo incontro le sembra idonea?«Si tratta di un incontro importantissimo ed ha senso che si faccia a Bolzano, rafforzando il ruolo dell’Alto Adige quale ponte dell’Italia verso il Centro Europa che vede nella Germania il motore della produzione manifatturiera. Bolzano è la cerniera tra la Baviera e il Nord Italia, gli ultimi dati dicono che il legame commerciale tra Germania e Italia ha raggiunto un interscambio che supera i 102 miliardi di euro, cifra superiore al valore degli scambi con Francia e Regno Unito. I tedeschi sono i nostri partner naturali».

Il nuovo governatore della Bce, Mario Draghi, spesso ha ripetuto che l’economia italiana deve diventare più tedesca per recuperare competitività internazionale. Condivide?«E vero, dobbiamo diventare più tedeschi per ridare competitività alla nostra economia. Così come i tedeschi desiderano essere più italiani per arte e cultura. I nostri due Paesi si integrano molto bene, insieme siamo i leader delle esportazioni europee».

Però l’economia tedesca traina l’Europa, l’Italia ha una crescita piatta…«Le risposte che aziende e lavoratori attendono arriveranno spero venerdì con l’approvazione, o quanto meno la stesura definitiva, del decreto sviluppo. Dobbiamo recuperare competitività e il governo si sta muovendo in tal senso. Il modello tedesco è il migliore possibile in Europa».

Lei a Bolzano relazionerà sulle novità in Nord Africa e sugli scenari per l’Europa. L’Italia sta svolgendo il ruolo di porta per il Continente nero?«Il 28 novembre a Napoli riuniremo i cinque Paesi della costa Nord e i cinque Paesi della costa Sud del Mediterraneo, più Egitto e Grecia. Siamo la porta naturale dell’Europa verso l’Africa e intendiamo svolgere bene questo ruolo».

Da Roma a Bolzano: anche in questa provincia ricca gli Indignati si faranno sentire con un sit-in. Cosa pensa delle loro istanze?«Credo si debbano prendere molto seriamente le istanze sul futuro dei giovani. In Nord Africa i giovani hanno dato il via alle proteste per chiedere democrazia, libertà, pane quotidiano. I nostri giovani questi diritti li hanno, ma è legittimo porsi quesiti sul futuro. Gli Indignati dei Paesi ricchi come il nostro, però, dovrebbero collaborare fattivamente per dare un futuro ai giovani, ad esempio ragionando con il governo sull’allungamento dell’età pensionabile, tema che invece provoca ancor più “indignazione”. Il riequilibrio generazionale è la base per dare un futuro ai giovani, che tra 40 anni devono avere diritto alla pensione».

Teme l’infiltrazione di frange violente anche nella tranquilla Bolzano?«Le proteste sono sempre ammissibili, purché non ci siano idee anti-globalizzazione. Che piaccia o no, dobbiamo fare i conti con la globalizzazione, senza la quale non esisterebbero nemmeno i social network e quindi gli stessi Indignati. E soprattutto, le proteste sono ammissibili se non lasciano spazio ai violenti».


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