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Politica

Chi tifa elezioni lacera la ferita anziché sottoporsi a graduale guarigione

Il paese ha bisogno che l’azione di risanamento prosegua
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“Non c’è fantasia che preoccupa di più di una competizione elettorale sulla pelle degli italiani: ipotesi che nelle ultime ore sento vagheggiare da più parti con il cinico esito di far impazzire i mercati. Chi tifa elezioni lacera la ferita anziché sottoporsi ad una graduale guarigione. Chi tifa le elezioni mette prima l’ambizione personale e poi la responsabilità che tutti noi abbiamo nel favorire la crescita dell’Italia per dare serenità e benessere ai nostri figli. E’ la crisi più temibile: quella che deriva dall’egoismo verso le prossime generazioni”.

Il paese ha bisogno che l’azione di risanamento prosegua. E non certamente di esasperare gli animi con una litigiosa campagna elettorale destinata – a giudicare dai toni e dalle bizzarre idee per raccattare voti – ad infiammarsi ulteriormente”.

“Soprattutto, il paese non ha bisogno di avvicinarsi alle urne senza che l’attuale legge elettorale – da tutti criticata perché espropria il cittadino del diritto di scegliere i suoi candidati – sia cambiata”.

I mercati chiedono fiducia, stabilità e certezze. Rispondere con scetticismo e con elezioni anticipate significherebbe vanificare gli sforzi fatti sino ad oggi e dare origine ad un trauma ancor peggiore di quello a cui la crisi ci sta sottoponendo”.  


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