Diplomazia

Diamo speranza alla pace

Il Teatro alla Scala consacra nel mondo il talento del nostro Paese
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Oggi il Quartetto (ONU, UE, RUSSIA, USA) si riunisce per rinnovare il necessario impulso alla ripresa dei negoziati tra palestinesi e israeliani.

Purtroppo il tempo gioca contro la pace. Estremisti di ogni provenienza non la vogliono, mentre la stragrande maggioranza dei due popoli invoca uno Stato ebraico accanto allo Stato palestinese; la sicurezza per Israele e il diritto dei palestinesi alla prosperità economica e a uno Stato con pienezza di prerogative, una pace duratura, giusta, definitiva.

La strada giusta, che il Quartetto dovrà a mio avviso ribadire, è il negoziato tra le parti: diretto, duro se occorre, ma capace di quella flessibilità intelligente – che si chiama lungimiranza – che sola potrà portare entrambe le parti a quel risultato per tanto tempo così vicino e così lontano. E con la consapevolezza che, per Israele, dal giorno successivo all’accordo sarà richiesto un impegno costante e che le concessioni pur se dolorose, sono necessarie. Perché la pace vale più di ogni altra cosa. E che per tutti i Paesi arabi, a quel punto, non vi potranno essere dubbi sulla necessità di relazioni normali, politiche ed economiche, con lo Stato di Israele.

Diamo speranza alla pace, incoraggiando le parti a riprendere il negoziato, senza alimentare illusioni e prospettare scorciatoie che potrebbero, qualunque sia l’intenzione dei proponenti, lasciare ancora per molto tempo nell’incertezza e nell’insicurezza i due popoli. L’Italia c’è e farà la sua parte.

di Franco Frattini


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