Rassegna

Fiumicino: un licenziamento ingiusto e nessuno se li fila

Sciopero delle pulizie l’aeroporto sommerso dai rifiuti
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Un tappeto di rifiuti ha ricoperto ieri ogni superficie dello scalo capitolino. Cartacce, buste di plastica, avanzi di cibo e migliaia di bottigliette si sono accumulati tra i banchi del check-in delle compagnie aeree, dentro e fuori dai terminal. Le toilette si sono trasformate in discariche, i passeggeri obbligati a percorsi a ostacoli con le valigie, tra montagne di immondizia e un cimitero di carrelli portabagagli. 

Ha funzionato la protesta dei lavoratori dello scalo, ennesimo capitolo di una mobilitazione di massa contro i tagli al personale, scaturiti dai cambi di appalto. La vertenza riguarda addetti alle pulizie e del trolley service, da giorni riuniti in sit-in permanente al Ti, sdraiati a terra, esausti e arrabbiati, incatenati accanto all’imbarco dei voli Roma-Milano di Alitalia. Uno spettacolo peggiore dei rifiuti che ieri hanno invaso l’aeroporto. «Un eccidio! Stanno lì incatenati da settimane per protestare pacificamente contro un licenziamento ingiusto e nessuno se li fila», ha commentato l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, di passaggio a Fiumicino. 

Anche Susanna Camuso, segretario Cgil, si è fermata a parlare con i manifestanti, appellandosi alle istituzioni coinvolte per un intervento. Il «no-pulizie day» è scattato dopo una trattativa con Adr, società di gestione aeroportuale, che ha spinto sulle ditte appaltatrici per l’assunzione di tutti i lavoratori. Adr ha anche scritto alla Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero, per i gravi disagi subiti dai passeggeri: «Le soluzioni prospettate assicurano l’impiego di tutti i lavoratori senza che ciò abbia posto termine al perdurare delle anomale azioni di protesta». I carrellisti in particolare (35 su 69 erano stati licenziati dalla nuova ditta subentrata nell’appalto), secondo l’accordo proposto, sarebbero riassunti in parte della Dea Service nel servizio trolley, gli altri dalla Snam Lazio Sud, la ditta del patron della Lazio, Claudio Lotito, che rientra nell’appalto delle pulizie di Fiumicino dopo la dipartita di aprile. 

«Contratti a tempo determinato, a 6 ore al giorno invece che 8, così i dipendenti perdono i livelli acquisti e guadagnano una miseria: questo è inaccettabile», taglia corto Rosalba Carai della Cisl Roma. La protesta dunque proseguirà. In un carrello accanto ai manifestanti, anche una colletta per la famiglia di Giorgio Monzi, l’operaio di 44 anni morto in un incidente sulle piste dello scalo l’ii novembre scorso: oggi i funerali ad Aprilia. 


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