Dopo gli ultimi casi di malversazione dei partiti si lavori subito ad un emendamento al ddl anticorruzione. La politica in quanto tale è in debito con il Paese. Molte giunte italiane sono sotto inchiesta così come molti sono i casi di parlamentari beccati a spendere i soldi pubblici per vizi privati. Si tratta di un debito che va saldato al più presto, perché se è vero che la fiducia riposta nei partiti è scesa a livelli preoccupanti, è anche vero che un sistema democratico non può vivere senza partiti.

Il punto e’ che la nave della politica va disincagliata dalla scogliera di immobilismo, scandali e abusi di denaro pubblico. E l’occasione potrebbe presentarsi in Senato, dove da qualche settimana è ripreso l’esame del disegno di legge anticorruzione. Un provvedimento che, in un momento di vulnerabilità della politica, tutte le forze politiche hanno il dovere di approvare, e su cui mi piacerebbe che il mio partito avviasse un’immediata riflessione circa l’opportunità di presentare un emendamento per convogliare i soldi pubblici confiscati ai politici che ne hanno fatto un uso indebito, in un fondo statale vincolato all’abbassamento della pressione fiscale per cittadini ed imprese.Un provvedimento che colpisca la corruzione ed eviti al tempo stesso interpretazioni discrezionali di concetti giuridici estremamente delicati quali ad esempio il traffico di influenze. 

Sono certo che il segretario politico del Pdl Angelino Alfano comprenda la necessità e l’urgenza di un simile provvedimento con le necessarie integrazioni. E mi auguro che, in continuità con la linea del partito di dimostrarsi intransigente verso ogni manifestazione di malaffare, si possa convocare al più presto un tavolo di riflessione per predisporre il testo dell’emendamento.

Ai sacrifici chiesti ai cittadini non possiamo che rispondere che con un’ostinata azione di trasparenza e pulizia. Mettiamoci al lavoro.

Franco Frattini