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Franco Frattini a Radio 1 - Diario Italiano

Intervista

Franco Frattini a Radio 1

Io credo che il Presidente del Consiglio abbia alcune battute che sono per lui irresistibili
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Ministro Frattini com’è andato ieri il vertice a palazzo Grazioli. Doveva esserci la Lega oppure no?  No è stato deciso di tenere questa riunione con gli esponenti del PdL. Ci sarà credo all’inizio della prossima settimana una riflessione allargata agli altri componenti della maggioranza, la Lega quindi e anche il gruppo dei responsabili. Ieri ci siamo limitati al PdL per affrontare forse per la prima volta in modo compiuto e approfondito i punti del provvedimento sullo sviluppo e sulla crescita che il ministro Romani ha iniziato a coordinare.

Ieri ci sono state due sortite del presidente del Consiglio Berlusconi, una sui PM eversivi e una sul nuovo nome da dare al partito
Io credo che il Presidente del Consiglio abbia alcune battute che sono per lui irresistibili. Credo che molti di noi dovrebbero cercare di aiutarlo a comprendere qual è il momento per poter fare una battuta e quale non sia invece il momento per farle, al di là di questo si tratta di battute cui il Presidente del Consiglio spesso non rinuncia ma che purtroppo mettono in secondo piano – e così non dovrebbe essere – in un’informazione completa, la serietà di un lavoro che ieri è stato dedicato alle prospettive di crescita. Mi rendo conto che per l’informazione e per le prime pagine è più golosa una battuta che una giornata di lavoro sui provvedimenti per la crescita del Paese ma anche in questo c’è qualcosa che non va. In quell’espressione non c’è il partito che abbiamo in mente né il partito che ha creato Berlusconi.

Al momento all’interno del PdL ci sembrerebbe essere un po’ di maretta con Pisano, Vizzini, Scajola, Versace.      
Ci sono delle visioni all’interno di un partito che è molto grande e molto articolato e che sta cercando una strada per creare e costituire quel progetto di popolarismo europeo che è stato alla base dell’elezione del segretario politico Angelino Alfano. Quando noi parliamo di  una costituente popolare che si ispiri ai valori del popolarismo europeo, è evidente che persone come Formigoni sono in quel progetto pienamente coinvolte. Alcuni di loro hanno una visione diversa sul come arrivare a quel progetto. Quindi mi sembra una riflessione fisiologica ciò che fisiologico non è sarebbe formare piccoli gruppi di potere specialmente in una fase come questa in cui il partito sta andando al tesseramento e ai congressi provinciali. Se si trattasse di movimenti propedeutici alla formazione di piccoli gruppi per conquistare i congressi non avrebbero una valenza politica, avrebbero una valenza di puro potere e in quanto tale io non le condividerei affatto.  

Lei Pisanu e Scajola li vede bene dentro il partito o no?
Claudio Scajola è stato il coordinatore nazionale di Forza Italia è chiaro che tutti al mondo possono cambiare idea, ma non vedo francamente l’onorevole Scajola abbandonare un progetto politico in cui dal 1994 è stato pienamente calato fino ad esserne il coordinatore nazionale. Il presidente Pisanu, è stato presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia. Quindi sono due persone che hanno con l’ esperienza di Forza Italia un legame profondissimo, e mi sembra che – al di là di una riflessione sul dove si debba andare – nessuno di loro stia proponendo uno strappo o un ritorno, come qualcuno dice nei retroscena, a una nuova Democrazia Cristiana . Questo francamente non lo vedo.

Lo scontro tra Berlusconi e Tremonti. L’impressione è che si tratti di qualcosa di più di una fisiologica dialettica nonostante le dichiarazioni accomodanti di ieri di Berlusconi. Secondo lei Tremonti è al capolinea in questo governo?
Tremonti ha dimostrato di poter dare un contributo importante al governo, ma il presidente del Consiglio ha voluto – a mio avviso doverosamente – riaffermare che il capo è lui, lui è il presidente del Consiglio e tutti i ministri hanno il dovere di seguire il coordinamento del primo ministro.Ci sono state oggettivamente visioni diverse sulla conduzione delle linee strategiche, ad esempio del provvedimento sulla crescita. Il fatto che ieri si sia deciso, a mio avviso giustamente, che il coordinamento sul decreto per lo sviluppo lo fa il ministro dello Sviluppo cioè il ministro Paolo Romani è un ritorno fisiologico alle regole. Il ministro dell’economia nell’ambito del coordinamento del ministro dello sviluppo dà un contributo. Questo è stato l’appello di molti. Credo che Tremonti abbia un’intelligenza politica tale da fargli comprendere che questo è giusto anche nel suo interesse. Un ministro dell’economia in una posizione di dissenso con il resto del governo non avrebbe senso. Non c’era stata rottura e non c’è ricomposizione. C’è la riconduzione a una logica normale in cui c’è un capo del governo che prende le decisioni e, sottolineo, anzitutto quella di proporre il governatore di Bankitalia perché anche su questo si è favoleggiato molto. Questa è una decisione che deve proporre solo il presidente del Consiglio.

La nomina del nuovo governatore di Bankitalia. Ci sono elementi di tensione su chi dovrà andare al posto di Mario Draghi che andrà alla guida della BCE, non è un bel segnale. Forse la soluzione è Giuliano Amato
Il totonomi ha due effetti. Il primo è quello che mi preoccupa di più: Danneggiare l’istituzione. Bankitalia è un’istituzione indipendente che deve rimanere indipendente dalla politica. Fare il toto-governatore danneggia l’istituzione e questo è sbagliato. Il secondo effetto sbagliato è misurare la capacità di potere tra il presidente del Consiglio e il ministro dell’economia e qui il presidente del consiglio ha giustamente ieri ribadito che per legge la proposta spetta a lui soltanto. Quindi superate queste due conseguenze negative, io non contribuirò al totonomi. Tutti sanno che io ho grande stima e considerazione per il presedente Giuliano Amato.

Un Tremonti assediato dal PdL non rischia di mettere in crisi il rapporto con la Lega che da parte sua deve fare i conti con i malumori interni?
Certamente su questo giocano coloro che vogliono alimentare le divisioni. E’ evidente che questo balletto favorisce alla fine le opposizioni che prima scommettevano su Tremonti contro Berlusconi, adesso scommettono su una presunta uscita di Tremonti dal PdL o su una debolezza di Tremonti, ma tutto questo non è fatto per l’interesse del Paese ma contro la coalizione di governo. Sono tutte scelte e tattiche di parte, ecco perché bisogna dire con assoluta chiarezza, che agli scontri e ai retroscena dobbiamo sostituire la serietà. Noi lavoriamo per un decreto per la crescita, chi ha la competenza lo proporrà, il governo nel suo complesso e collegialmente lo adotterà entro il 20 di questo mese. Tutto quello che c’è dietro sono davvero voci e rumors che danneggiano l’immagine del Paese e questa è la cosa che a me sta più a cuore.

Riguardo al rinnovamento generazionale
Un rinnovamento generazionale ci deve essere. Il tema è serio. Berlusconi nella proposta del nuovo segretario politico del PdL, quello che dovrà coordinare il progetto di costituente popolare italiana, ha saltato delle generazioni, il nuovo segretario politico del partito ha quarant’anni ed è chiaro che questo significa un forte rinnovamento generazionale. Mi permetto però di notare che non credo che l’essere trentenne o l’essere venticinquenne possa realmente garantire quella tale esperienza che può essere necessaria a gestire un quadro internazionale così complesso in cui ci sono rapporti che durano e che vanno conosciuti negli anni. Ma il rinnovamento generazionale è assolutamente fondamentale.

Nuova legge elettorale
L’idea di una nuova legge elettorale che permetta finalmente di ridare al cittadino la possibilità di scegliere da chi voler essere governato è l’idea giusta anche per attuare un rinnovamento generazionale in politica. E’ importante dare la scelta alle persone, agli elettori.

Sulla questione dell’immigrazione
Sulla questione dell’immigrazione c’è bisogno di solidarietà, accoglienza e rispetto delle regole, questi sono i tre pilastri. Se si guarda lo Statuto del Partito Popolare Europeo, la Carta dei Valori del PPE anch’essa ci indica questo. Siccome noi del PdL quei valori condividiamo e a quei valori ci ispiriamo, da parte nostra non ci sarà mai xenofobia o chiusura pregiudiziale. Abbiamo accolto negli ultimi mesi quasi 10.000 richiedenti asilo provenienti dall’Africa sub sahariana che scappavano da una situazione di conflitto. Li abbiamo accolti e se saranno riconosciuti come rifugiati potranno rimanere in Italia liberamente secondo le regole.

Legge elettorale. Se l’aspettava che in così poco tempo i referendari raccogliessero un milione e trecento mila firme per abolire il Porcellum
Io credo che in un momento del genere, qualunque proposta di cambiamento fosse stata fatta ai cittadini, sarebbe stata comunque sottoscritta. Il milione e trecentomila firme non sono per quella legge – io sfido tutti quelli che hanno firmato a sapere la differenza tra mattarellum e porcellum. La gente – così la interpreto –  ha voluto dire che questa legge che individua persone nominate, cooptate, non ci piace più. Ecco perché io ho detto già che lo spirito del referendum va rispettato non perché si debba tradurre automaticamente in un modello, ma perché gli italiani hanno detto che vogliono tornare a scegliere i loro deputati e senatori. Quello è il messaggio politico ed ecco perché o facciamo una buona legge che traduca quello spirito là o facciamo votare la gente. Questa è democrazia.

Quando Maroni dice che solo con un decreto sviluppo che davvero rilanci la ripresa si può arrivare a gennaio cosa intende? Non è la prima volta che i leghisti indicano gennaio, cosa succede a gennaio
Sono tutte tattiche. Tutti sanno che se per ipotesi si arrivasse ad uno scioglimento delle Camere entro gennaio o febbraio, ci sarebbe spazio per votare nella primavera del 2012. Se si scavalca questa data, siccome in autunno non si è quasi mai votato è gioco forza arrivare fino al 2013. Noi non possiamo immaginare, dopo misure di austerity che pesano sulle famiglie di non avere una forte strategia di crescita che è poi l’altra faccia della stessa medaglia. Se un Paese non cresce come facciamo a rilanciare le imprese, a riscuotere le imposte. Siamo tutti convinti e tutti d’accordo che questo tipo di manovre a costo zero è difficile farle perché ci sono procedure che sbloccano gli investimenti, le infrastrutture ma se alla fine non si innescano interventi alimentati economicamente è tutto difficile. Le privatizzazioni ad esempio di servizi pubblici privati e le liberalizzazioni, sono meccanismi per dare fiato alla crescita del Paese a cui il Governo sta lavorando proprio in questi giorni.

Sul programma sviluppo è vero che farete un condono?
Il condono non è mai stata materia di discussione nelle nostre riflessioni politiche. Tra l’altro anche qui sono fuoriuscite notizie che sono a mio avviso, destituite di qualsiasi fondamento.

La legge sulle intercettazioni
Il fatto di impedire la pubblicazione di conversazioni private di persone che nulla hanno a che fare con i processi non è una cosa che interessa al presidente del Consiglio le cui intercettazioni sono state già ampiamente pubblicate. Interessa invece tutti quei cittadini la cui vita privata finisce sui giornali creando una situazione di evidente violazione della privacy, che è inaccettabile. Dunque una seria legge sulle intercettazioni va fatta, è una questione di civiltà. L’attuale disegno di legge va approvato.

Sulle primarie
Credo che si debbano fare le primarie, dal candidato sindaco al candidato premier . Il presidente delConsiglio dice in molte occasioni che non ne può più e che non intende ricandidarsi . Io credo che la via giusta sia quella delle primarie.


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