Intervista

Fratini e Letta (Pd) incalzano: rafforzare sostegno a Monti

Esteri e attualità
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Lunedì 13 febbraio alle ore 16.00 a Roma presso Palazzo San Macuto si è tenuta la presentazione dell’ultimo fascicolo di Charta minuta, il numero della rivista di dicembre-gennaio, dal titolo La fine dell’Europa? Intervenuti Franco Frattini,Enrico Letta, Adolfo Urso. Moderatore Enrico Cisnetto

L’ ex-ministro degli Esteri e il vicesegretario del Pd parlano a un convegno organizzato dal Farefuturo, di Adolfo Urso e lanciano un appello per la governance europea e per riforme condivise       
“L’ Europa e’ destinata a finire se non cogliamo l’occasione di un rilancio politico ambizioso. Quello che sta accadendo in Grecia e’ la conseguenza di non aver agito quando si doveva. Quando abbiamo scoperto che i conti erano truccati, abbiamo temporeggiato. Da qui e’ nata la risposta timida di un decisione che si voleva eccezionale. Sono passati i mesi, e la Germania ha capito che si doveva passare a una risposta ordinaria, col fondo salva-stati come muro alla speculazione internazionale”.

Cosi’ Franco Frattini, ex-ministro degli Esteri e responsabile Esteri del Pdl, ha inquadrato, intervenendo a un convegno della fondazione Farefuturo, il momento di grave tensione che si e’ creata nel paese ellenico, contestualmente alla votazione delle misure di austerity imposte dall’ Ue al governo di Atene. Frattini ha indicato quella che a suo avviso e’ la strada obbligata per il futuro della costruzione europea, insistendo sul ruolo del nostro paese: 

“In Italia – ha sottolineato – siamo riusciti a scrivere un testo in Parlamento, in cui si dice che la prospettiva e’ un’ Europa federale e che occorre una governante affidata al metodo comunitario e non al metodo intergovernativo . Gli accordi non si possono fare ne’ a 17 per la moneta unica, ne’ a 25 per la governante . Accettare il fallimento della Grecia – ha osservato- sarebbe il devastante messaggio che l’ Europa e’ un autobus dal quale si sale e si scende . Non dobbiamo perdere quegli ideali che avevamo animato i padri fondatori dell’ Europa:  creare una struttura solida, rendere compiuta l’ incompiuta di Maastricht, dove si rinviò la riflessione politica sull’ Europa . Noi potremo salvare l’ Europa – ha aggiunto – se pensiamo che se il più piccolo paese si perde, ci perdiamo tutti noi”

In quest’ ottica, il sostegno convinto al governo Monti e’ un corollario indiscutibile:  “Il sostegno a Monti deve essere convinto, costante e duraturo . Non ci possono essere mezze misure:  o chiediamo tutto o non avremo niente, e questo e’ il momento di chiedere tutto”

Passando alla situazione politica del nostro paese, Frattini ha voluto usare parole chiare circa al rapporto del Pdl col sostegno al governo Monti, necessario anche se non esente da effetti, anche negativi, sul rapporto con gli alleati e con l’ elettorato:  “Dobbiamo continuare col sostegno a Monti, anche di fronte alla prospettiva di pagare un prezzo politicoQuesto e’ un momento in cui l’ interesse dell’ Italia e’ al di sopra di qualsiasi cosa”

Un banco di prova e’ gia’ l’ approvazione, in Parlamento, del Dl liberalizzazioni:  “Spero che gli emendamenti – ha dichiarato Frattini – o almeno la stragrande maggioranza di essi, vengano ritirati . Il prezzo politico di una difficolta’ con la Lega si puo’ accettare se sull’ altro piatto della bilancia c’ era la prospettiva di mandare il paese verso una fase confusa di campagna elettoraleAccompagniamo il sostegno a questo governo – ha concluso Frattini – col nostro lavoro, che e’ quello di riformare il meccanismo di funzionamento della democrazia”.


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