Governo

Frattini a TGCOM 24

Appoggio parlamentare a Monti
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Per una volta abbiamo vestito la maglia della nazionale senza dividerci in partiti. Il presidente Monti ha molta più forza nel negoziato europeo avanzando la presenza di un largo appoggio parlamentare. Così aiutiamo il Presidente del Consiglio ad avere più incisività nei negoziati.Tre i punti chiave: innanzitutto più metodo comunitario e più Europa, nonostante la tentazione di sfilarsi dei singoli Paesi come ad esempio ha fatto il Regno Unito. In secondo luogo bisogna compensare i sacrifici che stanno facendo gli italiani con qualcosa che venga dall’Europa: gli italiani fanno i compiti e l’Europa cosa fa? Servirebbero un incremento di quelle misure dette salva Stati da non intendere però come più soldi alle banche, ma come liquidità per i cittadini e le imprese. In terzo luogo siccome tutti i paesi devono rientrare dal debito, questo percorso deve essere graduale e complessivo, tutti lo facciano.Io ho l’ottimismo della volontà, davanti a tutti i sacrifici sarebbe irresponsabile pensare di non farcela.

Manifestazioni e scioperi
E’ un’immagine molto brutta, una vera resistenza al cambiamento. Sulle liberalizzazioni, in teoria erano tutti d’ accordo, ora che le prime misure cominciano ad esser messe sul tappeto si vede la resistenza, tutte le categorie manifestano la loro non volontà a contribuire. Tutti i settori devono contribuire, non solo i piccoli, anche le banche, le assicurazioni e i gruppi petroliferi. Le proteste hanno un limite invalicabile, quello della violenza. Io plaudo alla fermezza del ministro Cancellieri intervenuta al momento opportuno.

I partiti politici
I partiti hanno cominciato a giocare dentro il campo quando abbiamo cominciato a dire non ci vergogniamo a fare riunioni in cui i tre responsabili del Pdl, Pd e Terzo polo, che sostengono il governo Monti, si riuniscono non in luogo segreto, ma in modo trasparente. Bisogna avere il coraggio e la fermezza di dire che siamo un paese serio, e quando ci si impegna dinanzi all’Europa con un percorso di fermezza non possiamo poi sfilarci politicamente e nasconderci dietro il governo tecnico. Tutti
i partiti hanno il loro elettorato e possono nascere problemi come per  il Pd sul lavoro o noi con i lavoratori autonomi, ma siamo un Paese responsabile. Ieri Alfano e Bersani hanno preso parola nel corso della discussione in Parlamento sulla mozione di sostegno a Monti per testimoniare direttamente il massimo impegno dei due grandi partiti italiani.

Aut Aut della Lega
Questi aut aut di Bossi li conosciamo da tempo e quando sono formulati come tali non ci piacciono e non si può andare avanti con una politica di questo tipo, per esempio minacciando di far cadere il governo lombardo: sarebbe una scelta demenziale, una mossa di poco buon senso politico. Al contrario io credo che la Lega abbia molto buon senso politico e che ci sia molta tattica in tutto questo: la Lega vuole parlare al suo popolo e far credere che e’ più di lotta che di governo. La nostra risposta e’ che l’alleanza non e’ archiviata, stiamo governando bene a livello locale, ci sono basi per continuare, non ci sono differenze di fondo che giustificano una rottura su programmi e, al di là della dialettica di Bossi, la Lega ha i suoi problemi interni. La vicenda di Maroni fa emergere spaccature interne. Un partitico che si e’ spaccato in maniera così vistosa, e’ un partito che francamente deve chiarirsi molto al suo interno e poi fare dei diktat al di fuori. Ciò detto non credo che Bossi staccherà la spina, perché giudico Bossi una persona con buon senso politico.
Sulla leadership del Carroccio non ci piace il totoleader sul futuro di Bossi. Ora c’è Bossi ed il popolo della Lega lo riconosce come leader indiscusso. Il legame personale tra Bossi e Berlusconi e’ stato un elemento di forza. Nei momenti di difficoltà Bossi ha infatti saputo mediare. Maroni ha un grande seguito, da ministro ha fatto molto bene, ma il futuro della Lega lo sceglierà il suo popolo.La differenza tra Pdl e Lega è molto chiara: Berlusconi ha detto con chiarezza che lui resta il leader, ma che c’è un rinnovamento nella classe dirigente che in 17 anni è cresciuta insieme a lui. La differenza è che Berlusconi ha tracciato questa strada. Nella lega questo non è ancora accaduto.

Tensioni nel PDL
Ci sono delle riflessioni in corso e per fortuna. Eravamo rimproverati quando il partito veniva considerato con un solo imperatore e in cui non si discuteva, oggi che questo dibattito è diventato trasparente ci dicono che ci sono tensioni. C’è una dialettica. Con Alemanno, ad esempio, condivido il forte auspicio che Casini possa tornare nell’alveo naturale del centrodestra: noi siamo uniti nel partito popolare europeo e divisi in Italia. Tuttavia, a differenza di Alemanno, io non vedo l’Udc come alternativa alla Lega perché abbiamo già dimostrato di poter governare insieme.
L’ambizione della politica è guardare anche a qualcosa di un po’ difficile, quindi lo sforzo di Alfano e del partito è quello di una costituente popolare: un quadro politico in cui i partiti che sono uniti in Europa si possono unire anche in Italia, e poi si fa l’alleanza con un partito – come la Lega – che non è nel Ppe, ma che può essere un alleato nel governo.

Elezioni
Le amministrative a maggio le politiche a fine legislatura, perché è nell’interesse dell’Italia non staccare la spina.


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