Una missione articolata e complessa quella dell’Italia alla 66/esima Assemblea Generale dell’Onu, la prima dopo la ‘Primavera araba’ che ha scosso la comunità internazionale e che chiederà un impegno rinnovato da parte dell’Occidente e del sistema Onu, con un obiettivo trasversale per accomunare le politiche in tutti i settori: difesa e valorizzazione dei diritti della persona, come ha sottolineato il ministro Franco Frattini nel suo intervento alle Nazioni Unite, a conclusione di una settimana di intensi contatti diplomatici a New York.
Contatti che hanno portato alla dichiarazione del Quartetto sulla storica richiesta palestinese di riconoscimento all’Onu, alla verifica della strategia internazionale verso la nuova Libia che ha ‘debuttato’ a Palazzo di vetro con la presenza del Cnt. Focus anche sul processo di stabilizzazione della Somalia, questione balzata in primo piano grazie al minisummit di cui l’Italia e’ stata tra i promotori. E, ancora: lotta al terrorismo, cooperazione regionale per l’Afghanistan, riforma del consiglio di sicurezza e una serie di contatti bilaterali con i rappresentanti dei paesi mediterranei e mediorientali, ma anche con altri importanti partner tra i quali il Brasile.
RICHIESTA PALESTINESE ALL’ONU: ”Mi convinco sempre piu’ che la dichiarazione del Quartetto puo’ portare veramente allo sblocco dell’ impasse. La comunita’ internazionale si e’ dimostrata unita e credo che le due parti ne debbano approfittare”, ha spiegato Frattini. Un ‘gesto’ storico, seguito da un accorato discorso in assemblea del presidente palestinese Abu Mazen, ma che se fosse rimasto un passo ‘unilaterale’ avrebbe – nell’opinione di molti – rischiato di allontanare la ripresa dei negoziati. Per impedirlo la diplomazia ha lavorato freneticamente, con l’Italia impegnata per l’unita’ europea e quella Ue-Usa (Frattini ha partecipato a diversi incontri tra i Ministri dei 27 paesi Ue,incontri Ue-USAe Ue-Russia) e per giungere ad una dichiarazione del Quartetto, che ha indicato una road map per la ripresa del negoziato per un accordo di pace da raggiungersi entro il 2012.
LIBIA: Il ministro Frattini ha partecipato alla riunione allargata degli ‘Amici della Libia’, ad una più ristretta tra i paesi del ‘core group’ della coalizione internazionale ed incontrato a margine dell’Assemblea il primo ministro del Cnt Mahmud Jibril al quale ha confermato l’impegno italiano persostegno e assistenza alla ricostruzione, in particolare nel campo della formazione e del training. Jibril, che ha ringraziato pubblicamente l’Italia per gli interventi in favore della nuova Libia, si e’ detto pronto alla riattivazione del trattato di amicizia, ha auspicato la ripresa dei lavori per la costruzione dell’autostrada prevista dal trattato ed ha garantito pieno sostegno per la ripresa delle attivita’dell’Eni . E’ attesa una visita di Frattini a Tripoli ad ottobre, quando sarà pronto il nuovo governo di transizione.
SOMALIA: L’Italia ha promosso, insieme con Gran Bretagna e Uganda, un minisummit sulla Somalia, presieduto da Ban Ki-Moon, allo scopo di sollecitare l’autorita’ federale di transizione ad un impegno improrogabile per il successo della transizione politica. Condizione indispensabile per il Paese colpito da una drammatica carestia e dove la situazione resta molto fragile. Non da ultimo il problema della pirateria: Frattini ha ricevuto rassicurazioni dal premier somalo sul massimo impegno per laliberazione degli 11 italiani ancora nelle mani dei pirati.
TERRORISMO: Confermando l’appoggio alla Strategia globale dell’Onu per la lotta al terrorismo e ribadendo la necessita’ di un ulteriore rafforzamento della cooperazione internazionale, Frattini ha portato l’ampia esperienza italiana nella lotta al terrorismo intervenendo al simposio sulla cooperazioneinternazionale, presieduto da Ban e ha sottolineato che non ci puo’ essere azione efficace che non si basi sulla ”solida difesa dei diritti umani e delle liberta”’ . Rappresentanti italiani hanno partecipato alla riunione di una Task Force sul terrorismo per elaborare misure concrete di cooperazione.
AFGHANISTAN: La cooperazione regionale sia economica che politica e’ nella visione italiana la chiave per assicurare all’Afghanistan una stabilità duratura, a maggior ragione nella prospettiva del progressivo disimpegno militare internazionale. Lo ha ribadito Frattini rilanciando il messaggio del G8 di Trieste nel 2009 nell’ incontro ristretto a livello ministeriale su ‘New Silk Road’ copresieduto da Usa, Afghanistan e Germania.
RIFORMA CONSIGLIO DI SICUREZZA: L’incontro con il presidente dell’ Assemblea Generale, Nasser, e’ stata l’occasione per ribadire la spinta dell’Italia per una riforma inclusiva e democratica del Consiglio di sicurezza, auspicando un’intesa con il consenso degli Stati membri. Nasser, nel riconoscere all’Italia un ruolo di leadership in materia, ha reso nota l’intenzione di procedere a consultazioni a partire da ottobre. Frattini ha presieduto anche una riunione dei paesi ‘Uniting forConsensus’ che condividono l’approccio dell’Italia.
RELAZIONI BILATERALI: Frattini ha avuto una serie di incontri bilaterali, a partire dal suo omologo iracheno, anche sul tema della difesa delle minoranze religiose nel Paese. Con il ministro degli Esteri libanese Frattini ha sottolineato come sicurezza e stabilita’ in Libano, legate anche all’azione di Unifil nel Paese, siano legate anche agli sviluppi della situazione in Siria. Il Ministro ha poi incontrato rappresentanti di Qatar, Algeria, Cuba e Montenegro. Dal Ministro degli Esteri del Sudan ha ottenuto rassicurazioni sul massimo impegno per la liberazione dell’operatore di Emergency, Francesco Azzara’.Infine, l’incontro con Ban Ki-moon, che ha tenuto a ringraziare l’Italia per il suo impegno sui vari teatri di crisi, dal Libano, alla Somalia, all’Afghanistan.