Lo ha detto oggi Franco Frattini, presidente della Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi), al convegno “La Francia e l’Italia, la continua instabilità in Libia” tenuto a Roma nell’ambito della decima edizione del Festival della diplomazia. Italia e Francia, secondo Frattini, dovrebbero avere la capacità di portare avanti un “compact libico” che possa mettere insieme “sia il soft power europeo che il political power della Nato”. Un nuovo schema che possa affrontare tutti gli aspetti della crisi in corso: non solo i rischi legati alla sicurezza (traffico di esseri umani, terrorismo, droga), ma anche l’economia libica (e in particolare l’opaco rapporto tra la National Oil Corporatin e la Banca centrale), oltre alla questione legata alle milizie armate da attori stranieri, in particolare non occidentali (Emirati, Egitto e Turchia in primis).
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