L’intelligence e la cyber-security come strumento fondamentale per prevenire attentati e garantire la sicurezza nazionale, senza però dimenticare l’importanza delle libertà individuali, del diritto alla privacy e del rispetto della dignità delle persone, in un bilanciamento che non è mai facile da trovare. E’ quanto emerge dalla conferenza sulla cyber-security tenuta oggi presso la Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi), alla presenza del capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), Giampiero Massolo, e del presidente della Sioi, ex ministro degli Esteri e candidato italiano alla segreteria della Nato, Franco Frattini. “Se vogliamo tutelare diritti fondamentali come il diritto alla vita o alla dignità di ogni persona, la sicurezza e l’intelligence sono fondamentali”, afferma a “Nova” l’ex titolare della Farnesina.
“C’è contraddizione quando si pensa solo ad uno dei due termini e quando si vuole lo smantellamento delle strutture di intercettazione perché questo viola la privacy, sapendo che poi senza intercettazioni non si prevengono gli attentati terroristici. Si sbaglia altrettanto quando si vuol far tutto ciò che si vuole senza limiti”, spiega ancora Frattini. Il caso della National Security Agency (Nsa) rappresenta un esempio calzante. “Il fatto che il presidente degli Stati Uniti(Barack Obama) abbia ritenuto in ben due discorsi ufficiali di presentare la riforma del sistema d’intelligence americano, proprio orientando il ribilanciamento il favore dei diritti delle persone, segna un passo molto importante che ho particolarmente apprezzato. Vuol dire consapevolezza che il diritto alla sicurezza ha un limite in alcuni diritti altrettanto fondamentali quali la privacy delle persone”, afferma l’ex capo della diplomazia italiana. “Sicurezza è libertà. Partendo da questo assunto è chiaro che anche secondo me il pendolo trova una sua naturale collocazione verso il centro”, riferisce da parte sua l’ambasciatore Massolo. “Io credo che in Italia questo rapporto (tra sicurezza e libertà, ndr) sia ben bilanciato e che l’intelligence italiana operi pienamente nei limiti dell’ordinamento giuridico. Si tratta ovviamente di uno strumento non convenzionale e mira a tutelare gli interessi delle istituzioni, del sistema paese e ovviamente dei cittadini”, conclude il capo del Dis.
La locandina della lecture dell’Amb. Giampiero Massolo