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Frattini: “stop al grillismo d’imitazione, così il Pdl non recupera elettori”

Liste civiche: Sarebbe sbagliato spacchettare
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Liste civiche: Sarebbe sbagliato spacchettare. In ogni caso sento fare nomi che sono incapaci di salvare l’Italia

Se davvero Silvio volesse l’uscita dall’euro non sarei d’accordo e avrebbe il partito contro
No all’uscita dall’euro, no alla messa in discussione dell’appoggio al governo e no anche alle liste civiche: per l’ex ministro Franco Frattini non è questa la strada che può consentire al Pdl di ritrovare i suoi elettori. Tanto più se nelle esternazioni di Berlusconi e da molti retroscena emerge forte nel centrodestra l’idea di un grillismo d’imitazione.

Onorevole, ci risiamo: Berlusconi piccona ancora l’euro. Allora ci crede per davvero? «Ma no, dice così solo per aprire una riflessione, senza dare per scontata la risposta. Tutti sappiamo che è impensabile, per l’Italia ma per qualsiasi altro Paese, abbandonare l’Europa. Piuttosto sono dichiarazioni che mirano a rafforzare l’ Eurozona».

Addirittura? «Certo, perché la riflessione che si deve aprire è sul rafforzamento della Bce sul modello della Fed. Non c’è dubbio che con una Bce più forte l’Europa avrebbe potuto salvare la Grecia. D’altro canto, per il Ppe è un pilastro l’irreversibilità dell’euro. In ogni caso, se davvero ci fosse l’idea di un disimpegno dalla moneta unica, io non sarei assolutamente d’accordo con il leader del mio partito e con me la maggioranza del Pdl».

Berlusconi torna a ribadire la necessità di una riflessione sul sostegno al governo Monti dopo il Consiglio europeo di fine mese. E in atto un ripensamento? «Niente affatto. Proprio qualche giorno fa Berlusconi ha incoraggiato una rapida conclusione del ddl lavoro, nella consapevolezza che pervade tutto il partito: non possiamo mandare il governo a mani vuote in Europa. Direbbero che siamo la solita Italia».
Dunque non c’è l’idea di andare al voto anticipato?«No. E se pure così fosse non si può tornare alle urne senza avere prima cambiato la legge elettorale».

L’uscita sull’euro, qualche dubbio sul sostegno al governo: altro che leader dei moderati. Onorevole, ammettiamolo, a sentir parlare Berlusconi viene in mente Grillo. Non le pare? «Nel ’94 Berlusconi cambiò la politica. Diceva: “Ho il sole in tasca” e così rassicurava migliaia di italiani. Ecco, il nostro elettorato è quello. I nostri elettori vogliono la stabilità economica».

Cosa vuole dire? «Non è con quei messaggi che raggiungiamo i nostri elettori. D’altro canto, sarebbe assurdo scimmiottare il linguaggio di Grillo: finiremmo per essere una brutta copia del grillismo. In quel caso non sarebbe affatto producente: perderemmo i nostri elettori e chi davvero apprezza quel tipo di messaggi voterebbe Grillo, non il Pdl».

A dirla tutta: c’è anche la storia delle liste civiche che fa venire in mente una voglia di imitare il grillismo da parte del Cavaliere. Condivide questa percezione? «E’ la percezione che emerge dai retroscena».

Può essere che dopo tanti in cui Berlusconi ha fatto da apripista oggi si riduca a inseguire il Grillo di turno in vista della campagna elettorale? «Ci ho parlato tre giorni fa e non ho affatto riscontrato questo desiderio di spacchettare il Pdl e di fare tante liste civiche. D’altro canto, se davvero qualcosa deve cambiare è bene che lo si faccia nei luoghi deputati al dibattito interno».

Ma lei che ne pensa delle liste civiche? «Penso che con quei nomi che circolano non si va da nessuna parte».

Allude a Santanchè, a Sgarbi…? «Non mi riferisco a nessun nome in particolare. Del resto ogni giorno cambiano. Dico solo che nessuno di quei nomi è in grado di salvare il partito, tantomeno l’Italia».

Ma perché Berlusconi insiste tanto? «Forse sono proprio quei nomi ad insistere, nel tentativo di far cambiare idea al Cavaliere. Ma è tutto inutile: Berlusconi ha le idee chiarissime».

È una forzatura dunque anche il presunto ritorno in campo di Berlusconi? «Lui mi ha ribadito che non se ne parla neppure».

Cosa accadrà allora? «In Parlamento abbiamo appuntamenti importanti, a cominciare dalla fiducia sulla riforma lavoro. Poi prima dell’estate bisogna assolutamente approdare ad un accordo sulla legge elettorale. Basta schermaglie: la primavera 2013 è vicina. Cosa diremmo ai nostri elettori se ci ripresentassimo ancora col Porcellum?».

E il Pdl? «Dobbiamo continuare per la nostra strada. Oggi ci rivediamo per mettere a punto il regolamento delle primarie. Bisogna favorire merito, competenza, onestà e serietà. Alfano è il candidato giusto: sono pronto ad appoggiarlo».

Fonte:Il Mattino
Autore: Corrado Castiglione
Data: 25.06.2012 


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