Libia

Gheddafi: aprire la strada ad una soluzione politica e pacifica della crisi

La Corte Penale Internazionale conferma le gravi responsabilità di Gheddafi, di suo figlio Saim e del suo genero Al Senoussi per i crimini commessi dalle forze armate libiche
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La Corte Penale Internazionale, con la sua pronuncia di ieri, in esecuzione del mandato conferitole dal Consiglio di Sicurezza (Risoluzione 1970 sulla situazione in Libia), conferma le gravi responsabilità di Gheddafi, di suo figlio Saim e del suo genero Al Senoussi per i crimini commessi dalle forze armate libiche contro gli oppositori al regime, a partire dal 15 febbraio. Crimini contro l’umanità: a Tripoli, Bengasi e Misurata.

Dopo mesi di malcelato scetticismo, quella parte di opinione pubblica italiana che avrebbe preferito stare a guardare e fare dell’Italia uno spettatore muto di quanto accadeva alle porte di casa, ha di che seriamente riflettere. Erano pronti ad irridere le azioni italiane per cancellare colpe e responsabilità coloniali. Pronti a ironizzare sul linguaggio di Gheddafi, debitore di quell’antimperialismo che aveva alimentato generazioni di intellettuali negli anni ’70 e buona parte della classe dirigente comunista, pronti ora ad additare il “tradimento italiano”, l’improvviso cambio di campo. Di fronte a cosa? Con tutta la comunità internazionale (Onu, Unione Europea, Lega araba e Unione Africana) una volta tanto unita e schierata in difesa delle popolazioni civili?

La decisione della Corte sulle responsabilità del regime libico conferma la legittimità della missione umanitaria della Nato in Libia, su mandato Onu. Nelle emergenze umanitarie provocate da atti di repressione di dittatori verso il proprio popolo spetta alla comunità internazionale la “responsabilità di proteggere’’.

Nell’assicurare il suo forte e convinto contributo all’attività della Corte Penale Internazionale, l’Italia continuerà coerentemente, insieme ai propri alleati e partners, il proprio impegno nella missione internazionale per aprire la strada ad una soluzione politica e pacifica della crisi libica, per realizzare una Libia democratica ed unita, senza Gheddafi.

di Franco Frattini


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