Chi ignora le reazioni internazionali ed i mercati commette un grave errore. Servono autocritica e riflessioni mature.
Di fronte alle reazioni di questo lunedì nero non si può continuare a far finta di nullao, peggio, tornare a scaricare le colpe solo sull’Europa e sul potere dei mercati escludendo la politica da qualsiasi responsabilità. Non si può fingere che – sebbene in 13 mesi molto sia stato fatto per ridare impulso al motore dell’economia italiana – il paese resti ancora in preda agli effetti della crisi economica internazionale. E non si può non riconoscere che ogni decisione politica presa in Italia continui ad avere forti ripercussioni in primis sui nostri cittadini, ma anche all’estero.
E si dovrebbe con onestà ammettere che toni pregiudizialmente esasperati in particolare nei confronti del governo e del presidente del Consiglio Mario Monti, come si sentono in queste ultime ore, non aiutano a rispondere alla preoccupazione nazionale, e non solo, per una fase di instabilità di cui certamente le famiglie pagherebbero il prezzo, vanificando così ulteriormente i sacrifici finora fatti.
Sono considerazioni che vanno affrontate con responsabilità e buonsenso. La politica deve, mai come in questo momento, tornare ad essere protagonista delle decisioni che riguardano il futuro della nazione ed il suo rilancio. Ma deve farlo partendo dalla constatazione che non saranno certo né i toni esasperati della dialettica politica, né i programmi populistici, né lo smantellamento delle riforme finora approvate a far tornare l’economia italiana a livelli di stabilità che proteggano il paese ed i suoi cittadini.
Franco Frattini