Terrorismo

I bambini non scelgono di morire

Sono i codardi che premono il detonatore a farlo per loro
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Funziona in questo modo. Prendono un bambino. Gli rubano l’infanzia facendolo crescere in un ambiente di odio verso altri esseri umani. Niente giochi e giocattoli. Niente sorriso. Lo fanno socializzare con armi, gli insegnano la guerra ed il martirio. Infine, lo imbottiscono di esplosivo e lasciano che si dilani tra la gente.

Non è la trama di un film, ma l’orrore cui abbiamo ancora una volta assistito. Le bambine kamikaze di 10 anni lasciate esplodere in un mercato della Nigeria, o il bambino-boia arruolato nell’Isis per uccidere a sangue freddo due uomini russi. E’ il barbaro addestramento che i pianificatori del terrore riservano a piccoli innocenti usati come inconsapevole strumento di morte. E’ una nuova, altrettanto orribile declinazione delle storie e delle scene sui bambini-soldato che già conoscevamo.

Sono bambini. Non possono sapere cosa sia la cattiveria. A dieci anni possono aver scelto di andare o meno a scuola, qual è il loro cibo preferito o come vogliono trascorrere il tempo con i ragazzi della loro età. Ma certo non possono aver deciso di morire. A dieci anni si è vittime di persone malvagie che reclutano con l’inganno, mentre loro, codardi, se ne stanno comodamente nascosti a debita distanza a preme il detonatore. 

Questi terroristi codardi non chiamateli uomini. Sono esseri spietati che oltraggiano la loro stessa fede. Strateghi del terrore verso cui non bisogna avere nessuna pietà. 

Franco Frattini


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