Governo

I ciellini incensano i Prof ma la platea non si scalda

Fabrizio De Feo per Il Giornale
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Sono apprezzati, stimati, rispettati, applauditi. Inseriti in un programma tagliato e apparecchiato a loro misura. Lanciati in pista da presentazioni a cinque stelle, indicati come «modelli», «riferimenti», portatori di esperienze da imitare e se possibile proiettare nel futuro. Il Meeting 2012, nel suo palinsesto politico, è segnato dall’omaggio ai ministri tecnici. Il momento difficile del centrodestra, lo scetticismo verso velleitari cantieri centristi – la «riserva indiana dei cattolici» – la naturale distanza verso un centrosinistra ancora impregnato di statalismo, porta lo stato maggiore della Compagnia delle Opere a concedere una investitura al governo Monti e al format della Grande Coalizione, «supplenza necessaria», porto sicuro, riserva a cui affidarsi in tempi difficili. 

Questo «neo-collateralismo emergenziale», però, non può fare automatica breccia nel popolo del Meeting. Una platea che resta sospesa, attenta come sempre e vicina ai suoi riferimenti ma certo non rapita e conquistata come avveniva ai tempi del centrodestra, soprattutto a inizio Duemila. Non hanno ricevuto accoglienze paragonabili a quella stagione né Mario Monti, né Corrado Passera, pure applaudito con convinzione in alcuni passaggi sui temi sensibili ma certo non omaggiato di un bagno di folla. In questa incertezza sui futuri scenari e sui sommovimenti della politica, avviene come da tradizione un fenomeno di spostamento dell’attenzione e cioè che l’attenzione vera del popolo del Meeting si rivolga altrove, versoi fondamentali della cristianità e in particolare verso la difesa di una comunità sempre più nel mirino. 

Capita così che l’applauso più vibrante dei primi due giorni di kermesse risuoni quando Franco Frattini, chiamato a discutere di libertà religiosa, ricordi i pericoli connessi a questa appartenenza. «C’è uno spread morale che non permette la libertà religiosa nel mondo. L’indifferenza verso la persecuzione dei cristiani è peggiore della persecuzione stessa. Vogliamo dirlo? In Nigeria i cristiani vengono uccisi in quanto cristiani. Cosa vuol dire garantire la libertà religiosa? Significa praticare la fede in privato e in pubblico, con i suoi simboli e i suoi sacramenti». Una reazione che viene ripetuta quando Gianni Alemanno punta il dito contro l’intolleranza laicista. Oppure quando Salman Shaikh, direttore del Brookings Doha Center, racconta di quando ha presentato sua moglie cristiana ai genitori. «Mia madre ha capito subito perché è donna di fede vera. Con tutti gli altri è stata dura». 

Tutto questo perché il Meeting non si sviluppa o si esaurisce in una gerarchia di eventi dettati dall’alto, in riti codificati o nelle passerelle para-politiche degli aspiranti leader ma nella libera scelta dei tanti ragazzi accorsi qui da tutta Italia, ragazzi che si dirigono dove l’offerta incontra i loro interessi. Non è un caso che il flusso maggiore di presenze si indirizzi verso la mostra «I giovani perla crescita». Una raccolta di esperienze vissute da ragazzi nell’università o nel mondo del lavoro che hanno deciso di seguire un’intuizione ed esplorare soluzione nuove. Una istigazione alla libera iniziativa che qui trova ancora i semi e le piante giuste su cui innestarsi.


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