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La diplomazia del mondo nelle mani di 500 ragazzi: «L’Onu siamo noi»

La mostra presenta centinaia di scatti inediti
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Obiettivo: vincolare i Paesi del mondo su temi di stretta attualità come terrorismo e migranti. Il tutto in 5 giorni di emendamenti, voti, diritti di veto e risoluzioni. È la missione che attende oltre 500 ragazzi, tra i 16 e i 30 anni, provenienti da 60 Paesi che aderiscono alle Nazioni Unite. Arrivati a Roma da tutto il mondo per partecipare al Romun – Rome Official Model of United Nations. Fino al 19 ottobre simuleranno i lavori dell’Assemblea generale dell’Onu attraverso confronti e votazioni sulle crisi internazionali e sui nuovi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, approvati proprio qualche giorno fa al Palazzo di Vetro. 

La diplomazia del mondonelle mani di 500 ragazzi

Simulazioni dagli anni Ottanta
Tecnicamente queste simulazioni si chiamano Model. Sono state inventate dagli studenti americani negli anni Ottanta e si fondano su una regola: i partecipanti devono dimenticare il loro Paese di origine e curare gli interessi di uno Stato straniero, che gli viene assegnato dalla segreteria organizzativa. Diventandone ambasciatori, appunto. L’obiettivo: adottare risoluzioni condivise sui temi discussi nel proprio comitato e poi riunire i temi in un’unica risoluzione finale che deve essere approvata dalla Assemblea generale.

La Romun è l’unica Model ufficiale delle Nazioni Unite in Italia (organizzata quest’anno dal Sioi -Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale e Associazione dell’ONU in Italia insieme alla missioni diplomatiche degli Usa in Italia e presso le agenzie Onu a Roma). «Imparare l’arte della diplomazia»I ragazzi sono arrivati nella capitale da più di 60 Paesi che aderiscono alle Nazioni Unite, tra cui realtà lontane e complesse come Afghanistan, Indonesia, Libia, Ucraina, Pakistan, Etiopia e Venezuela. Un’iniziativa fondamentale per «ampliare gli orizzonti, incontrare nuove persone, sviluppare nuove competenze», secondo il messicano Pablo Agreilar, 23 anni, membro del Segretariato. «Una possibilità per capire meglio diverse estrazioni sociali e culture politiche, e condividere la mia esperienza con i delegati, al fine di aiutarli a capire l’arte della diplomazia», aggiunge il 24enne Haziq Masood Syed, pakistano. A coordinare i lavori c’è un italiano: Edoardo Morgante, 27 anni, neolaureato in relazioni internazionali, farà le veci del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. «Il dialogo ci avvicina, rende l’altro interessante, abbatte i muri della paura. Il dialogo, quello vero: consapevole, corretto, rispettoso di se stessi e dell’altro».

#ROMUN2015

Il messaggio del Papa
In un messaggio letto durante la cerimonia di apertura alla Fao, (presenti tra gli altri il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini e l’ambasciatore Usa John Phillips), papa Francesco ha incoraggiato i ragazzi a «focalizzare l’attenzione sulla dignità della persona e sulla gestione della creazione». E ci sono state anche le parole dell’inviato speciale di Ban Ki-moon per i giovani, il giordano Ahmad Alhendawi. «Siamo la prima generazione che può eliminare la povertà estrema, è l’ultima a potere agire per invertire il cambiamento climatico».

I lavori
I lavori proseguono ora nella sede del Sioi, nel Centro Studi Americani e alla University di Washington Rome Center nei giorni di negoziazione delle Commissioni (17 e 18 ottobre). Infine, il 19 ottobre, al ministero degli Esteri per la consegna della risoluzione al segretario generale della Farnesina, Michele Valensise, che prenderà l’impegno di portarla all’attenzione di Ban Ki-moon.


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