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“L’isolamento serbo non farebbe gli interessi di sicurezza, di stabilità e di prosperità dell’Europa e dell’Italia, mentre potrebbe generare frustrazioni nell’opinione pubblica fornendo la sponda agli estremisti e a quanti si oppongono all’integrazione europea”. Così il Ministro Franco Frattini, in visita a Belgrado, ha rilanciato il forte impegno italiano per l’ingresso della Serbia nell’Unione Europea, nel giorno in cui la Commissione europea ha dato parere favorevole all’assegnazione dello status di candidato a Belgrado, con la condizione di una ripresa del dialogo con il Kosovo. “Un giusto riconoscimento ai meriti della Serbia e del presidente Tadic”, ha commentato Frattini, che al termine di un incontro con il presidente serbo ha sottolineato come la Commissione abbia “riconosciuto i grandi risultati ottenuti dalla Serbia sul piano delle riforme strutturali, che vanno dalla riforma della giustizia, alla lotta alla corruzione, alla collaborazione con il tribunale penale internazionale”. Tutte riforme, ha aggiunto, “che saranno oggetto di capitoli di negoziato estremamente importanti”. L’Italia, ha concluso il ministro, “lavorerà con grande determinazione affinché non solo nel Consiglio europeo di dicembre sia formalmente attribuito lo status di candidato alla Serbia ma anche perché sia indicata in tempi brevi la data di inizio dei negoziati per l’adesione”.
Per quanto riguarda i rapporti con il Kosovo, Frattini ha spiegato che l’Italia “ha sempre consigliato” a Belgrado di “aprirsi al dialogo, con spirito flessibile, pur comprendendo che la Serbia ha dei limiti che non può oltrepassare”. Al tempo stesso, “bisogna fare tutto il possibile per far capire al Kosovo che è importante che la Serbia si avvicini all’Europa”, ha osservato Frattini, al termine di un incontro con il suo omologo Vuk Jeremic.
Anche Tadic si è detto soddisfatto del parere espresso dalla Commissione Ue sul cammino europeo della Serbia, sottolineando la volontà di Belgrado di dialogare con Pristina ma rilevando al tempo stesso come la Serbia non possa oltrepassare le ‘linee rosse’ rappresentate dall’integrità territoriale e dal rispetto della sua Costituzione.
Sul fronte dei rapporti bilaterali Italia-Serbia, la visita di Frattini ha rappresentato un ulteriore slancio. L’Italia è un paese chiave della Serbia è uno dei più importanti partner commerciali insieme con la Germania, ha detto il vice premier serbo responsabile per l’integrazione europea Bozidar Djelic, incontrando Frattini e riferendosi all’importanza della presenza economica italiana in Serbia con oltre 200 imprese che danno lavoro a migliaia di persone e che consentono l’esportazione di prodotti made in Serbia. “Per questo è una buona notizia per noi che la produzione industriale in Italia sia cresciuta del 4%, unitamente all’incremento delle esportazioni”, ha osservato Djelic.