Elezioni

Liste: inopportuno e offensivo parlare di “trombati”

Non legittimare l’anomalia del Porcellum: no a vetusti meccanismi di elezione
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Una mia riflessione inviata al quotidiano “Il Messaggero”

Caro direttore, 

leggo sul suo quotidiano un articolo di quelli che ti fanno saltare sulla sedia. Argomentando sulle liste per il prossimo Parlamento si parla di un lungo elenco di “trombati” – per riprendere un termine forte caro ad un suo giornalista – all’interno del quale viene incluso anche il sottoscritto. 

Ma come? Uno fa un passo indietro dalla politica per motivi dettati da scelte personali e poi si ritrova vittima di un vizio di penna così clamoroso? E mi stupisce che proprio il suo giornale, con cui peraltro ho più volte avuto l’occasione di spiegare il motivo della mia uscita dal Pdl, il ritiro dalla politica ed il conseguente ritorno alla mia professione, abbia prestato il fianco ad una svista così fastidiosa. 

Si dice che la fretta sia nemica della buona informazione. E – se proprio ci piace stendere elenchi – sarebbe, in effetti, bastato sfogliare semplicemente le pagine d’archivio del suo giornale, del mio blog “Diario Italiano” o del mio account Twitter per non azzardare così alla buona certi “incasellamenti”. 

Aggiungo un punto che mi sta a cuore. Trovo del tutto irriguardoso l’uso ed il riferimento che in questi casi si fa della parola “trombati”. Trombati da chi? E in base a quali regole? Ho molto apprezzato quando il suo quotidiano ha assecondato il richiamo fatto più volte dal nostro Presidente della Repubblica a tutte le forze politiche affinché si provvedesse a riparare alla più grossa anomalia del sistema italiano: il Porcellum, una legge immorale che ha confiscato la libera scelta dei cittadini e assegnato uno strapotere alle segreterie di partito. 

Attenzione, quindi, quando si fanno gli elenchi a non evadere troppo dalla triste realtà del nostro sistema elettorale. Così, si rischia di legittimare un sistema anomalo e di fare il gioco di conservatori e nostalgici che auspicano la permanenza di vetusti meccanismi di elezione. E poi non lamentiamoci se la stampa internazionale sostiene in prima pagina che ín Italia è impossibile fare le riforme. 

Con la stima che nutro nei suoi confronti,

Franco Frattini


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