Mediterraneo

MAdrid: Real Instituto Elcano and briefings with MFA and MOD

José Manuel García-Margallo ha recibido en el Palacio de Santa Cruz al antiguo ministro de Asuntos Exteriores de Italia, Franco Frattini. 
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El ministro de Asuntos Exteriores y de Cooperación recibe a Franco Frattini

José Manuel García-Margallo ha recibido en el Palacio de Santa Cruz al antiguo ministro de Asuntos Exteriores de Italia, Franco Frattini. 

​En el curso de la entrevista, García-Margallo y Frattini han tenido la oportunidad de intercambiar opiniones sobre diferentes asuntos de la agenda europea e internacional, como la actual coyuntura económica y política de la Unión Europea, la crisis en Siria o el futuro de la OTAN y su papel en escenarios actuales, en especial en los conflictos en el norte de África.


“La centralità del Mediterraneo nel mondo globale è assolutamente evidente. Nel bacino mediterraneo ci sono risorse e opportunità. Ed è il motivo per cui noi tutti, europei e i nostri vicini naturali, dobbiamo cooperare a una strategia di difesa comune, un maggiore coordinamento fra Ue e Nato, comprendendo che i paesi europei non possono più essere solo fruitori di sicurezza, facendo affidamento sugli altri attori come gli Stati Uniti, ma devono essere pronti ad assumerne gli oneri”. E’ quanto ha rilevato oggi l’ex ministro degli esteri e presidente della Societa’ italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi), Franco Frattini, intervenendo a Madrid a un incontro su “La dimensione mediterranea della sicurezza euro atlantica”, organizzato dall’Istituto Elcano, il principale think tank spagnolo di studi internazionali e strategici. Candidato ufficiale dell’Italia alla segreteria generale della Nato, Frattini ha insistito sul ruolo fondamentale che deve assumere il Mediterraneo nell’agenda euro-atlantica. Dalla cooperazione alla lotta al terrorismo “non solo in nord Africa ma nell’intera Africa”, a un’azione comune “per la sicurezza energetica o la cyber security”, ha detto l’ex capo della diplomazia italiana.
Secondo Frattini, ”Gli asset principali su cui far avanzare la politica di difesa comune dovrebbero essere un maggiore coordinamento tra Unione Europea e Nato, la revisione della strategia del 2003, la delega all’Alto Rappresentante per l’elaborazione di un documento strategico di difesa, un maggior coordinamento dell’Agenzia Europea di Difesa” e anche “sui tagli alla difesa decisi dai bilanci nazionali”. I paesi mediterranei, ha aggiunto, “devono coordinare i loro sforzi non solo con la Ue e gli Stati Uniti”, ma anche con paesi come la Turchia, “il maggiore aspirante a far parte dell’Unione Europea”. Quanto all’Unione per il Mediterraneo (UpM), ha detto infine Frattini “deve trovare un ruolo e rilanciarsi come attore di prosperita’” dell’area, “piu’ che come attore di sicurezza militare”. Al riguardo, il presidente della Sioi ha ricordato che l’agenzia delle piccole e medie imprese mediterranee e la Banca europea di investimenti sono iniziative nell’agenda dell’UpM. (Fonte ANSA)


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