Esteri

Blitz in Nigeria: Abbiamo il diritto di sapere e di dire se siamo d’accordo

Nel caso della morte del nostro connazionale in Nigeria bisogna fare chiarezza
 | 

A “Mattino Cinque” Paolo DelDebbio affronta la tragica vicenda che ha coinvolto Franco Lamolinara, l’ostaggio italiano ucciso in Nigeria insieme al collega inglese Chris McManus durante un blitz fatto, all’insaputa del governo italiano, da i servizi segreti nigeriani e i servizi speciali di sicurezza inglesi, che  sono intervenuti senza che il governo italiano ne fosse a conoscenza. 

A tale proposito, interviene in diretta telefonica, l’ ex Ministro degli Esteri Franco Frattini, che dichiara: “Nel caso della morte del nostro connazionale in Nigeria bisogna fare chiarezza – sostiene Frattini – Io ricordo,  durante la mia esperienza ministeriale, almeno 3 casi in cui si programmavano dei blitz e noi fummo, non solo avvertiti preventivamente, ma il Presidente del Consiglio ed io fummo chiamati, in sostanza, a dare un via libera.  In un altro caso, invece, dicemmo che non ritenevamo che il blitz si dovesse fare: non ci sono segreti, si trattava di un’ipotesi in cui una delle navi sequestrate dai pirati somali poteva essere liberata con un blitz e in quel caso noi fummo preoccupati dell’ipotesi che qualcuno dei nostri connazionali potesse morire. Noi dicemmo di no, e il blitz non si fece”.

“È evidente che questo vuol dire una normale collaborazione a livello di Intelligence – prosegue l’ex ministro degli Esteri – Io penso che il Parlamento non debba essere informato in una sessione pubblica, ma c’è un organismo di controllo sui servizi, il Copasir presieduto dall’onorevole D’Alema, che, nella assoluta segretezza delle informazioni, deve capire cosa sia accaduto in Nigeria”.

“Io credo – insiste Frattini – che il Presidente Monti abbia fatto benissimo a convocare questa mattina il Comitato Interministeriale per la Sicurezza, che è l’organo di governo che sovraintende al funzionamento dell’Intelligence. In questo caso non si tratta di schieramenti politici, ma dell’Italia, dell’immagine e della dignità dell’Italia; noi dobbiamo essere nelle condizioni di poter dire che le modalità per le quali si era pensato a questo blitz in Nigeria erano appropriate o meno”.

“Quando è in gioco la vita dei nostri connazionali – conclude – con tutto il rispetto per le Forze Speciali di altri paesi, in particolare sembra che i nigeriani avessero programmato tutto, noi abbiamo il diritto di sapere e di dire se siamo d’accordo, perché le regole stabiliscono che, se uno dei paesi coinvolti non è d’accordo, ci siano grossi problemi a mettere in atto il blitz”.


© All rights reserved. Powered by Franco Frattini

Back to Top