Intervista

No a nostalgie per Gheddafi. Sbagliato scegliere tra dittatura e terrorismo

Nessun ripensamento per l’azione del 2011
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Politiche sicurezza hanno fallito anche in casa nostra

Non ho nessun ripensamento per l’azione del 2011”, così l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini ai microfoni di Sky TG24. “Mi fa sorridere come tanti commentatori oggi facciano l’elogio dei dittatorii, Ben Ali, Gheddafi, Mubarak. Come se in questi Paesi l’alternativa fosse tra la dittatura e il terrorismo”. E invece, prosegue il presidente della SIOI – UN Association Italy, “c’è la via che per esempio i tunisini stanno percorrendo, o che l’Egitto ha avviato con le forze moderate e non islamiste”.

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In merito alla notizia dell’Italia pronta ad un ruolo guida in ambito Onu, Frattini sostiene che “è il ruolo che ci spetta, quello di guidare da protagonisti una fase importante di riconciliazione politica e di accompagnamento alla transizione democratica”. L’ex ministro ricorda che negli ultimi mesi del 2011 “si organizzarono molte riunioni operative per inviare formatori e addestratori in Libia”. Poi il lavoro “è stato colpevolmente interrotto dall’intera comunità internazionale che decise di abbandonare il Paese. E’ quindi giusto per l’Italia rivendicare oggi quella posizione”.

“Per combattere l’Isis bisogna partire innanzitutto dall’oscuramento dei siti propagandistici, e poi dalla promozione di una seria politica di formazione verso le giovani generazioni che sono più deboli di fronte all’indottrinamento”, sostiene Frattini. “Se ragazzi vissuti e cresciuti nelle terre dei diritti, penso alla Gran Bretagna ad esempio, poi vanno a farsi saltare per aria allora vuol dire che anche in casa nostra queste politiche hanno fallito”.


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