Nizza

Non bastano le fiaccolate alla “Je suis”.

L’Occidente è fiacco e debole, deve intervenire con la forza
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E’ successo ancora. A farne le spese sempre l’Europa. Ma questa volta non dobbiamo accontentarci delle fiaccolate alla “Je suis”. La tolleranza sembra essersi trasformata in debolezza, quel che serve è pretendere azione e strategia contro questa barbarie che si abbatte sui nostri cittadini sotto gli occhi di istituzioni fiacche e rassegnate.

Il consiglio francese del culto musulmano (Cfcm) e la Grande moschea di Parigi, hanno immediatamente e “fermamente” condannato l’attentato di ieri a Nizza, definendolo “odioso e orribile atto criminale di massa”. E’ un primo segnale da parte dell’Islam moderato, dopo aver sentito, purtroppo, tante volte che la loro religione non c’entra nulla con gli attentati che stanno scuotendo il mondo. Attendiamo ora che altre moschee e centri di cultura islamici facciano le stesse dichiarazioni per scomunicare il terrorismo di matrice jihadista.

Ma le colpe non possono ricadere solo sulle parole che l’islam moderato non dice. Le colpe sono soprattutto dei governi europei e occidentali, perché quanto accaduto a Nizza è la prova provata che dopo anni di lotta al terrorismo una vera cooperazione contro il terrorismo, anzitutto europea e poi internazionale, non decolla affatto. Continua a mancare una strategia comune e globale: ognuno agisce da solo, in autonomia rispetto agli altri, così che invece di diminuire, la minaccia è cresciuta ed il nemico è diventato più pericoloso.

Manca soprattutto la condivisione europea di tutti i dati per tracciare il movimento dei terroristi, così come la messa a punto e l’utilizzo di strumenti per tracciare sistematicamente telefonate e loro spostamenti. I diritti delle persone sono fuori discussione, ma è d’obbligo ricordare che vengono prima i diritti delle vittime rispetto a quelli dei terroristi. 

Noi europei non possiamo più pagare per una generosità di riconoscimento della cittadinanza e libera circolazione – non accompagnati da cautele e controlli – a chi non ama e addirittura odia il Paese che gli ha teso la mano. Il riferimento al terrorista di Nizza, così come a quelli di Parigi e Bruxelles, e ai loro complici ancora non trovati, è ovviamente voluto.

E’ il momento di andare a prendere i terroristi nei territori dove costruiscono minaccia e paura verso i nostri popoli, e quindi con una seria operazione sulla Siria, mettendo da parte le pregiudiziali su Assad, rafforzando sul territorio siriano la coalizione internazionale con il grande contributo degli Stati Uniti e della Russia. I terroristi vogliono annientarci? E’ ora che le nostre leadership inizino ad agire per annientare loro.


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