di MARIO AJELLO
Onorevole Frattini, stavolta è Panorama, che è di proprietà berlusconiana ad andare all’attacco di Napolitano. Giustizialismo anche in casa vostra?
«Quello che ho notato, leggendo le rivelazioni appena uscite, è che non ci sono virgolettati. Quindi siamo passati dalla pubblicazione delle intercettazioni, che già è indebita, alla supposizione del contenuto di una intercettazione. Siamo arrivati al massimo dell’interferenza non solo indebita ma anche illecita. Questa vicenda offre, oltretutto, una serie di conferme».
Quali?
«Che sono ovviamente fuori luogo appelli, come quello di Di Pietro, perchè Napolitano ritiri il ricorso alla Corte costituzionale. Al contrario, questa vicenda è la riprova che il presidente ha fatto benissimo a sollevare il conflitto d’attribuzione per la tutela non della propria persona ma della funzione super-partes che ricopre».
La stupisce che un settimanale vicino alla vostra area abbia preso questa iniziativa giornalistica?
«Non lo so. So soltanto che non bisogna dare alcuna sponda al giustizialismo di sinistra. Va rispettata la privacy sempre e comunque: sia quando viene colpito un normale cittadino sia quando la questione riguarda una carica istituzionale. Sia se si tratti, come adesso, della presidenza della Repubblica sia se si tratti, come è stato nel caso di Berlusconi, del capo del governo».
Quindi la destra giustizialista sbaglia?
«Certamente, anche se nel Pdl non mi sembra che si siano levate voci significative contro il presidente Napolitano. Quel che conta è che noi stiamo cercando di costruire, sulla base del popolarismo europeo, un’area moderata chiaramente garantista».
Ai falchi del Pdl lei che cosa dice?
«Direi, a loro e a tutti, alla destra, alla sinistra, al centro, che quando è in gioco la funzione del capo dello Stato è interesse di tutti di schierarsi a sua tutela, perchè egli è il garante di ogni parte politica e dell’intera nazione. Se si tenta, da parte della destra e di qualsiasi altra area culturale e politica, di destabilizzare il ruolo e la funzione del capo dello Stato, non c’è più lo Stato».
Perchè Panorama prova a suo modo a somigliare al Fatto?
«Se è così, bisognerebbe chiederlo a loro. I giornali hanno diritto alla piena libertà d’azione e rispondono alla loro deontologia, quindi non sta a me dare lezioni a nessuno. Dico soltanto che, a fronte di questi episodi, tutta la politica deve unirsi intorno alla presidenza della Repubblica».
Berlusconi si è unito a difesa del Colle, ma dice che a lui dalle intercettazioni non lo ha mai difeso nessuno.
«Anche le parole di Gianni Letta, il più stretto collaboratore di Berlusconi, sono un bell’esempio di solidarietà e sostegno forte a Napolitano. Quanto all’ex premier, non c’è dubbio che abbia subito gravi violazioni a colpi di intercettazioni. Ogni volta che abbiamo detto che occorreva intervenire contro questi abusi, la risposta è sempre stata negativa. Oggi è chiaro a tutti che, se le intercettazioni non si possono proibire, il loro uso deve essere immediatamente regolato tramite una buona legge, perchè le violazioni sono troppe e troppo spesso ripetute».
I giornali, anche quelli riferibili alla vostra area, si devono dare una calmata?
«Più volte abbiamo invitato alla calma tutti i giornali, anche quelli della nostra parte, che hanno avviato campagne che certamente non contribuiscono alla serenità del quadro istituzionale».
Esiste insomma una destra giustizialista?
«Il dna del Pdl non può e non potrà essere mai quello del giustizialismo. Lo critichiamo negli altri, non possiamo cadere noi nella stessa spirale pericolosa. Bisogna far comprendere, a ogni tipo di opinione pubblica, che con il giustizialismo non si costruisce un futuro libero nè liberale per il nostro Paese».