Intervista

Possiamo approvare la nuova legge entro maggio

Intervenire prima che la gente arrivi sotto il Palazzo coi forconi
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INTERVISTA DI FRANCO FRATTINI A LA REPUBBLICA

“CONTRO L’ANTIPOLITICA RIMBORSI RIDOTTI NEL 2012 E 5 PER MILLE SUL 740”

“Possiamo approvare la nuova legge entro maggio”Intervenire prima che la gente arrivi sotto il Palazzo coi forconi. Solo in apparenza il decreto è il mezzo più rapido 

DI CARMELO LOPAPA 

“Intervenire subito, prima che la gente arrivi sotto il Palazzo coi forconi». Proposta di legge, da approvare in poche settimane e in via definitiva solo in commissione. Ridimensionamento del rimborso elettorale 2012, quei 100 milioni di euro che i partiti si preparano a incassare il 31 luglio. Previsione di una quota di versamento alla politica su base volontaria, sorta di 5 per mille che i partiti dovranno conquistarsi”. Alla vigilia del blitz normativo con cui ABC proveranno a recuperare la fiducia dei cittadini, Franco Frattini mette sul tavolo le sue proposte che sono in gran parte quelle che il Pdl porterà al tavolo.

Decreto o iniziativa parlamentare per chiudere questa pagina buia della partitocrazia italiana?
“Alfano, Bersani e Casini hanno compiuto un passo importante. Se c’è una materia in cui la politica deve prendere l’iniziativa, è questa. E non potevamo attendere l’estate. Incombono due forme di populismo. Quello di chi dice cancelliamo i partiti, sebbene riconosciuti dall’articolo 49 della Costituzione come elemento nevralgico della nostra democrazia. E il populismo di chi dice: cancelliamo la politica e lasciamo campo libero ai tecnici. Non possiamo consentirlo”.

Dunque proposta di legge in Parlamento?
Solo in apparenza il mezzo più rapido per intervenire sarebbe il decreto. Se si provvede in commissione in sede legislativa, la norma chiude l’iter nell’ arco di 15-20 giorni, entro aprile una delle due camere licenzierebbe il testo. Senza tener conto del fatto che il decreto comporterebbe una proposta avanzata da un governo non politico su una materia squisitamente politica”.

Magari i cittadini lo preferirebbero.
“No, anche perché la proposta di legge in sede legislativa in commissione consentirebbe anche l’attuazione, finalmente, dell’ articolo 49 della Costituzione. Finora i partiti non hanno mai gradito una regolamentazione normativa della loro vita e del loro funzionamento. E giunto il momento di darla”.

Cosa dovrà contenere la riforma alla quale lavorate?
“Trasparenza: obbligo di pubblicità con messa on line del bilancio. Certificazione affidata a soggetti esterni di riconosciuta autorevolezza. Introduzione della responsabilità contabile, tanto più se i partiti dovessero divenire soggetti pubblici”.

Intanto i partiti incasseranno in luglio altri 100milioni.
“La legge arriverà prima rispetto alla quarta tranche del rimborso. Elargirla come se niente fosse accaduto non è più possibile, la gente arriverebbe coi forconi. La buona politica ha bisogno di un contributo, dunque dovranno continuare a percepire una quota di sopravvivenza. Ma i partiti oggi godono di un apprezzamento da parte del 9 per cento appena. E bisogna tener conto di quel 91 che non ha più fiducia in loro e non intendere più pagare”.

L’alternativa?
“Una quota di finanziamento su base volontaria: erogazione liberale del cittadino. Sarebbe una sorta di 5 per mille, dovremo saper riconquistare la fiducia dei cittadini. Chiaro: ciascuno non verserebbe al proprio partito, onde evitare riconoscimenti. La ripartizione del fondo avverrebbe in proporzione ai voti ottenuti o ai seggi. Quel plus la politica dovrà però guadagnarselo”.

Intanto rischiate astensionismo di massa già alle amministrative.
“Il rischio è che si arrivi a livelli di affluenza al voto da terzo mondo. Che gli illeciti di alcuni li paghino tutti. Dilaga l’ immagine di un intero sistema politico marcio. Ma non è così. E lo dimostreremo”.


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