Intervista

Frattini a “IL Messaggero”- «Le posizioni filo-russe della Lega e FdI sono un valore aggiunto, no alle basi»

L’ex commissario UE: subito un governo, l’Italia non può fare concessioni per i raid: occorre il si dell’ONU
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Presidente Frattini, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagnasi preparano un’azione militare contro Assad. Quanto è concreto il rischio di un conflitto mondiale? 

«Il rischio sarebbe concreto se Trump, Macron e May cadessero nella più totale irresponsabilità, perché si tratterebbe di un’azione assolutamente contraria al buonsenso e alle regole del diritto intemazionale. Per sferrare un attacco ci vogliono prove concrete e servirebbe una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu che autorizzi l’uso della forza. Ci sono poi almeno altre tre ragioni che sconsigliano un attacco. La prima: lo spazio aereo siriano oggi è controllato dai russi ed eventuali raid renderebbero molto probabile il conflitto aereo con i caccia di Mosca. La seconda: il presidente turco Erdogan, membro importante della Nato, è reduce da un patto di acciaio con Iran e Russia. La terza: navi da guerra cinesi hanno ricevuto l’ordine di schierarsi nel porto di Tartus a difesa delle navi russe. Insomma, è irresponsabile il solo pensare di sferrare un attacco in quell’area». 

Il presidente francese Macron dice di avere le prove dell’uso delle armi chimiche da parte di Assad… 

«Le prove devono arrivare dagli ispettori intemazionali, non da uno dei tanti Paesi membri della Nato. E chi ha le prove non fa la guerra, le porta al Consiglio di si curezza dell’Onu per ottenere una risoluzione. Ma attenzione: già ci siamo passati, nel 2003 c’è stato l’attacco in Iraq sulla base di una presunta “pistola fumante” che poi, dopo aver fatto divampare una guerra disastrosa, si è scoperto che non esisteva. Si deve imparare dalla storia. Trump se vuole dare una lezione ad Assad lo faccia, ma non trascini altri Paesi nel conflitto». 

Quindi hanno ragione Merkel e Gentiloni a chiamarsi fuori dagli attacchi? 

«Certamente. Certe azioni, lo ripeto, devono essere autorizzate dall’Onu. Per l’Italia è anche una preclusione costituzionale». 

E se Roma concedesse l’uso delle basi di Sigonella e Aviano ai caccia alleati? 

«Non lo può fare. Sarebbe come partecipare alla missione di guerra. E senza il sì dell’Onu all’uso della forza rappresenterebbe una violazione del diritto internazionale e di un principio costituzionale. Inoltre servirebbe anche il consenso dell’intera Nato: ipotesi quasi impossibile, visto che sarebbe necessario il via libera della Turchia e della Grecia». 

La crisi siriana ha avuto eco anche nelle consultazioni al Quirinale. Mattarella è preoccupato, chiede un’accelerazione nella formazione del nuovo governo. 

«Condivido certamente la preoccupazione del capo dello Stato. Un governo in carica sarebbe nelle condizioni di dire con maggiore forza “no” a un’avventura così pericolosa». 

Il capo dello Stato chiede ai partiti garanzie sulla collocazione euroatlantica. 

«E’ giusto. La collocazione internazionale dell’Italia non deve essere messa in discussione. E un governo in carica potrebbe prendere un’iniziativa forte. Nel 2002 organizzammo il vertice di Pratica di Mare per dire a Russia e Stati Uniti di smetterla di litigare e di affrontare assieme il nemico comune: il terrorismo. Ebbene , questa dovrebbe essere la linea: restare fedeli all’Alleanza atlantica e continuare a giocare un ruolo di ponte verso la Russia, indispensabile per la stabilità del Medio Oriente e della Libia». 

Quindi condivide le posizioni filo-russe di Salvini e della Meloni?

«Sono un valore aggiunto, un arricchimento per l’Alleanza atlantica. Coinvolgere Mosca è indispensabile, lo fece anche Obama. Noi siamo stati leali dopo la crisi ucraina, siamo stati fin troppo leali con la politica delle sanzioni che andrebbe rivista. Ma lealtà atlantica, di cui l’Italia ha sempre dato ampia prova, non vuoi dire cecità. Serve equilibrio: non si tratta di essere più o meno filo russi, ma di spingere per un forte dialogo tra la Russia e l’Occidente».

Intervista di Alberto Gentili


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