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Serbia: Austria e Germania hanno inciso maggiormente su rinvio canditura all’Ue

Mi aspetto – ha proseguito Frattini – che a febbraio i ministri degli Esteri diano una valutazione pienamente positiva sia su Serbia che sul Montenegro
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INTERVISTA CON L’AGENZIA NOVA

di Fabio Squillante

Serbia: Frattini, “Austria e Germania hanno inciso maggiormente su rinvio canditura all’Ue”
E’ stata soprattutto la forte opposizione di Austria e Germania ad incidere sul rinvio a marzo della decisione dei capi di stato e di governo dell’Unione europea sulla candidatura della Serbia. Anche più delle recenti tensioni col Kosovo. A dirlo è stato l’ex ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in un’intervista telefonica con “Agenzia Nova”. “Sono molto deluso di questa decisione di rinvio. E’ probabilmente una delle pochissime volte in cui il Consiglio europeo non segue una raccomandazione della Commissione, che invece era stata positiva sia per la Serbia che per il Montenegro”, ha detto Frattini. Secondo l’ex titolare della Farnesina, “ha influito certamente la questione delle tensioni col Kosovo, ma ha influito ancor di più un clima purtroppo non positivo che alcuni paesi, soprattutto Germania e Austria, hanno voluto sottolineare”, malgrado le prospettive di nuovo allargamento o di dinamica positiva per i paesi dei Balcani. Questo, ha sottolineato Frattini, “è un elemento molto preoccupante”.

“Mi aspetto – ha proseguito Frattini – che a febbraio i ministri degli Esteri diano una valutazione pienamente positiva sia su Serbia che sul Montenegro, e che a marzo i capi di governo confermino questa valutazione”. Il vicepremier serbo Bozidar Djelic non è altrettanto ottimista, visto che ha presentato le dimissioni dopo aver appreso la notizia del rinvio. “Ho letto le dichiarazioni di Djelic”, ha detto Frattini, “spero che la decisione di congelare le dimissioni venga mantenuta”. Se si perdesse l’occasione di febbraio, ha proseguito l’ex titolare della Farnesina, l’Europa attraverserà “un’altra grande battuta d’arresto”. Frattini ha auspicato che “questa battuta di arresto non ci sia”, sottolineando che “il governo italiano opera in assoluta continuità con quella che era la mia azione di politica internazionale”. Fatto, quest’ultimo, confermato anche dall’azione del nuovo ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi, che “continuerà a battersi per una risposta positiva” da parte dell’Ue.

Serbia: Frattini, attenzione alla deriva degli estremisti anti-Ue
Lo scenario peggiore che si possa immaginare ora in Serbia è che il rinvio a marzo della decisione dei capi di stato e di governo dell’Unione europea sulla candidatura di Belgrado possa “privilegiare gli estremisti e coloro che non vogliono l’adesione all’Ue e che, in definitiva, non vogliono l’interesse della Serbia”. A dirlo è stato l’ex ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in un’intervista telefonica con Agenzia “Nova”. La notizia del rinvio è stata accolta con delusione da Belgrado, al punto che il vicepremier serbo con delega all’integrazione europea, Bozidar Djelic, ha rassegato le dimissioni, che al momento sono però state “congelate” dal governo serbo.

“Io spero che la decisione di congelare le dimissioni venga mantenuta. So che il presidente Boris Tadic ha grande considerazione per Djelic, e lo stesso vale per il primo ministro Mirko Cvektovic”, ha detto Frattini, ricordando come la decisione del vicepremier sia maturata “da un impegno personale” e sia una “dimostrazione di serietà”. L’ex ministro degli Esteri italiano ha auspicato che il gesto di Djelic possa “semmai dare scossa per mettere a sopire tutti i dubbi residui sulla strada della Serbia”.

Balcani: Frattini, “l’Europa è l’unico modo per superare le tensioni tra comunità etniche”
Solo l’Europa è in grado di fare da “collante per assopire le tentazioni nazionalistiche nei Balcani” ed evitare che la regione scivoli verso il suo passato. Lo ha detto l’ex ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in un’intervista telefonica a “Nova”. “Più stabilità e più Europa nei Balcani equivalgono a più stabilità e più sicurezza per tutta l’Unione europea. Non facciamo un favore ai Balcani aprendo loro le nostre porte, ma facciamo un favore anche a noi stessi”, ha detto l’ex titolare della Farnesina. “Le tensioni alle frontiere e tra comunità etniche vanno superate, ma l’unico modo per superarle è l’Europa”, ha detto Frattini. “La tensione alle frontiere tra Serbia e Kosovo e le manifestazioni di piazza in cui si bruciano le bandiere dell’Ue sono tutti segnali che se lasciati correre poi possono degenerare”, ha concluso l’ex ministro degli Esteri italiano.         

Bosnia: Frattini, “la stanchezza di certi paesi europei sta creando grandi problemi”
Alcuni paesi dell’Unione europea hanno mostrato una certa “stanchezza” nei confronti dell’allargamento alla regione dei Balcani, e questo sta ponendo “grandi problemi”. Lo ha detto oggi l’ex ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in un’intervista telefonica a “Nova”. “La Bosnia-Erzegovina è il paese che pone maggiori difficoltà e maggiori problemi. E’ difficile però chiedere ai leader nazionali bosniaci di fare di più, se non daremo a nostra volta segnali forti”, ha detto Frattini. “Concordo sulla forte delusione di non vedere ancora in Bosnia un governo funzionante e delle istituzioni funzionanti dopo il grande lasso di tempo che ha fatto seguito alle elezioni”, ha aggiunto l’ex titolare della Farnesina, sottolineando tuttavia che per “chiedere di più, bisogna anche essere disposti a dare di più”. Secondo Frattini è necessario “far evolvere gradualmente l’Ufficio dell’Alto rappresentante e farlo diventare una struttura davvero rappresentativa dell’Unione europea: la risposta è, ancora una volta, più Europa”. 

Albania: Frattini, “da apprezzare il clima tra maggioranza e opposizione”
L’Albania ha bisogno di riforme condivise, e il clima che si è instaurato tra le due forze che si contrastano, la maggioranza di centrodestra del premier Sali Berisha e l’opposizione socialista guidata da Edi Rama, è “da apprezzare”. Lo ha detto oggi l’ex ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in un’intervista telefonica a “Nova”. “Questa fase positiva è iniziata quando alla guida di una delegazione dell’Unione europea, con il mio collega greco Stavros Lambrinidis cercammo alcuni mesi fa di promuovere tale riconciliazione. La partita è riuscita”, ha detto Frattini. Secondo l’ex titolare della Farnesina, l’Albania necessita di riforme condivise a partire dai “meccanismi di forte controllo del parlamento, che però non paralizzino l’attività di governo”, per poi passare alle “regole per estirpare la corruzione all’interno degli apparati pubblici” e “alla riforma elettorale, che il premier Berisha ha offerto come gesto di riconciliazione ai socialisti di Rama”.

Schengen: Frattini, “assurdo impedire l’ingresso a chi rispetta i requisiti tecnici” 
Romania e Bulgaria stanno pagando il prezzo di una “stanchezza politica” che nulla a che a vedere con i requisiti per aderire allo spazio Schengen, ma che “molto a che a fare che con l’idea che, in fondo, lo spazio di libera circolazione dentro l’Ue sia da rivedere”. Lo ha dichiarato oggi l’ex ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, in un’intervista telefonica a “Nova”. “Sono stato in Europa il responsabile dell’allargamento di Schengen ai nuovi paesi membri, e le regole che nel 2007 avevamo stabilito erano molto precise e molto trasparenti”, ha detto Frattini, ricordando che Bulgaria e Romania “hanno raggiunto le caratteristiche tecniche necessarie per entrare”. Secondo l’ex capo della diplomazia italiana, ad essere messo in dubbio, in realtà, è lo stesso concetto di libera circolazione dei cittadini.

“Questo sarebbe un errore molto grande. Restringere quella grande libertà che è la libera circolazione nello spazio europeo sarebbe un passo indietro a cui l’Italia dovrebbe opporsi con tutte le forze”, ha detto Frattini. L’ex ministro degli Esteri italiano ha aggiunto che i “flussi di lavoratori irregolari e di rom che qualche volta commettono reati” sono proporzionalmente minimi “rispetto alla grandissima massa della popolazione romena e bulgara, che certamente è composta di persone che si sentono e sono cittadini europei”. Secondo Frattini è “assurdo” che bulgari e romeni non possano godere della libertà di circolazione, “specialmente dopo che i requisiti tecnici sono stati completati”. 
Ascolta l’intervista.

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