PDL

Sosteniamo Alfano e il nuovo corso del partito degli onesti

Il marcio che viene fuori appartiene al vecchio corso
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Intervista di Franco Frattini al RIFORMISTA

Sosteniamo Alfano ed il nuovo corso del partito. Si al nuovo partito degli onesti

Il marcio che viene fuori appartiene al vecchio corso. Stiamo diventando un partito vero, e il prezzo della trasparenza è che emerga anche il malaffare. 

DI ALESSANDRO DE ANGELIS 

«Non siamo di fronte a un tumore con metastasi, e quindi non vanno fatte generalizzazioni, ma gli episodi legati al tesseramento sono gravissimi, e occorre intervenire presto. Alfano deve fare un appello a ripulire il partito. Noi saremo con lui». Per Franco Frattini non c’è una “questione morale”, ma serve una svolta: «Abbiamo l’ obbligo morale di costruire il partito degli onesti». I1 “tesseragate” sta facendo tremare il Pdl. Adesso, dice Frattini, sostenitore del segretario, Alfano deve rompere il silenzio: «Le critiche non devono essere percepite come un attacco di lesa maestà al partito. Il passaggio sul partito degli onesti fu la parte più applaudita del discorso di Alfano, ora occorre intervenire su episodi opachi»

Onorevole Frattini, come si arginalo scandalo delle tessere false, dei brogli, dei congressi poco limpidi
Noi abbiamo messo in piedi un meccanismo di controllo col tavolo delle regole, ora devono essere consegnati ad Alfano subito dei rapporti completi. Veda, compito della procura è individuare i mafiosi, ma compito di un partito è eliminarli dalle proprie liste, espellerli, appena sono identificati. Io, francamente, non voglio avere accanto a me, nel mio stesso partito, un affiliato alla camorra. E a onor del vero, va ammesso che a Modena c’è stata una sottovalutazione dell’allarmedel procuratore. 

Insomma, Alfano intervenga, e subito.
Credo che Alfano abbia piena consapevolezza dell’urgenza del problema, e può contare su persone oneste che vogliono sostenerlo, e risolvere il problema con lui. Non possiamo consentire che una sinistra piena di difficoltà abbia un’arma contro di noi per la campagna elettorale. 

Però gli scandali aumentano.
Il Pdl sta offrendo una immagine grigia. Sta offrendo l’ immagine di una forza politica che paga il prezzo di diventare un partito vero, che si sta radicando sul territorio, e che non ha più una struttura piramidale. Stanno venendo fuori scontri, anime diverse, e, purtroppo, anche casi di malaffare. È il prezzo della trasparenza, che comunque consente di intervenire su varie situazioni. 

Sta emergendo il marcio che era sotto il tappeto? 
Si, perché il partito si sta aprendo, cosa che non accadeva prima. È uno degli effetti del nuovo corso. Ma a questo punto non possiamo rimanere fermi: un segnale di Alfano è atteso, in relazione a questi fatti, e noi lo aiuteremo affinché sia un segnale forte. Occorre un grande appello a ripulire il partito da presenze dannose. 

Non crede che si parli tanto di scandali perché latita la politica nel Pdl
C’è un indubbio deficit di politica, in tutti i partiti. Mentre il governo opera bene, le forze politiche dovrebbero cogliere meglio l’ occasione per una riforma della politica. Abbiamo identificato almeno tre temi condivisi: la legge elettorale, i regolamenti, il finanziamento ai partiti. 

Un dibattito che prosegue con una lentezza imbarazzante. 
Appunto. Tutti ravvisano i problemi, ma servirebbe maggiore convinzione nelle soluzioni. Guardi, se rimaniamo indifferenti all’urlo di dolore dei cittadini, alla prossima campagna elettorale ci accolgono coi forconi. È impensabile finire la legislatura con questa legge elettorale, con questo sistema parlamentare, e con questo finanziamento ai partiti. Quindi dico: calendarizziamo subito le riforme condivise. 

Bene, fin qui le riforme, ma il Pdl pare solo, senza alleati e con una linea incerta. 
Calma, per le amministrative le alleanze con la Lega le abbiamo sempre fatte l’ ultima notte utile. Sul tema di fondo non c’è dubbio che si deve procedere sulla linea già tracciata da Alfano: una costituente popolare con l’Udc, con l’ obiettivo di costruire in Italia il partito dei moderati, e unire in Italia ciò che è già unito in Europa. Mi spiego meglio: non vogliamo annettere l’ Udc, ma costruire con l’ Udc il Ppe in Italia. 

E il Pdl?
In prospettiva occorre andare oltre, sia pur gradatamente. Penso che sarà il temadel prossimo congresso. 

Un partito con l’ Udc. Lei non si scandalizzerebbe ad avere Casini come leader? 
Il leader si sceglie con le primarie, e credo che anche Pier possa essere d’ accordo. Io sto con Alfano, ma una volta che si accetta il metodo si accetta anche il risultato. 

Le previsioni sulle amministrative non sono buone, vedendo il quadro delle alleanze.
Da discreto sciatore non guardo mai l’ intertempo, ma guardo il cancelletto di partenza e il traguardo. E il traguardo è il 2013 e la nascita della costituente popolare. Con Alfano. 


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