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Giustizia

Subito ricorso Sallusti-FNSI a Strasburgo contro accidia sistema italiano

Sallusti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana non devono mollare
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Sallusti e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana non devono mollare. La risposta alle anomalie dell’Itala esiste ed è da cercare a Strasburgo. Sono quasi vent’anni ormai che il nostro mondo politico e l’opinione pubblica dibattono i temi di una profonda riforma della giustizia. Così come è altrettanto vero che i partiti non sono riusciti a scrostare l’attuale sistema da quelle pericolose lacune che ci rendono “osservati speciali” agli occhi del mondo.

Lo dico da ex ministro degli Esteri, perché purtroppo è vero che quando all’estero si leggono alcune cronache giudiziarie italiane spesso si viene indotti a ritenere che l’Italia sia un Paese illiberale.

Quel che è più grave è che le colpe di questo sistema imperfetto si riversano direttamente sul cittadino, privandolo ingiustamente della propria libertà di azione ed espressione. Non è la prima volta che accade. E’ una prassi cui abbiamo assistito troppe volte, ma di fronte alla quale abbiamo individuato, nella Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), un importante strumento.

A Strasburgo l’Italia vanta una forte esperienza di successi: ricorderete tutti la storica battaglia che abbiamo vinto sul crocifisso nelle scuole, per citare un recente caso. Ed è proprio dalla stessa giurisprudenza della Corte che si evince che in alcuni casi simili alla vicenda Sallusti, la stessa ha ritenuto che la libertà di espressione deve essere rispettata dagli Stati. Ogni ingerenza statale deve trovare fondamento in motivi pertinenti e sufficienti, e ogni misura sanzionatoria deve essere proporzionale allo scopo.

Addirittura c’è un caso italiano che risale al 2008, il caso dello scrittore palermitano Riolo, condannato per diffamazione. Da Strasburgo arrivò all’epoca un’altra fondamentale sentenza che ha condannato lo Stato italiano a risarcire Riolo con 60 mila euro più 12 mila di spese legali.

Ecco il motivo perché Sallusti, supportato dalla FNSI, presenti subito un ricorso presso la CEDU: significherebbe non volersi arrendere all’accidia italiana che blocca le riforme, ma soprattutto sarebbe di stimolo a cambiare certi paradossi del nostro Paese che merita, invece, una realtà meno distante da quella delle democrazie liberali.

Franco Frattini


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