Servizi segreti

Sul caso NSA ho fiducia negli Usa: certo che verranno fornite spiegazioni

Non credo che ci sarà mai un servizio segreto europeo
 | 

Sotto il titolo “Non credo che ci sarà mai un servizio segreto europeo”, l’edizione on line del quotidiano “Die Presse” riporta in data 8 novembre la seguente intervista rilasciata dall’ex Ministro degli Esteri, Franco Frattini, al giornalista Elmar Dumbs a margine dello svolgimento presso l’Accademia Diplomatica di Vienna del 17° Europaforum sul tema “Il Consiglio Europeo per la Difesa: nuovi impulsi alla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC)”.

Se incontrasse Edward Snowden che cosa gli domanderebbe?
Non è la mia più grande preoccupazione quella di incontrare il signor Snowden. Mi preoccupa invece la sicurezza dei nostri Stati, l’infrastruttura critica e che siano state divulgate all’opinione pubblica informazioni estremamente delicate per la sicurezza nazionale. Naturalmente non è legale spiare membri del Governo od intercettare le conversazioni della Cancelliera tedesca. Credo tuttavia che i nostri amici americani abbiano compreso di aver fatto qualcosa di sbagliato. Mi interessa pertanto meno incontrare determinate persone quanto piuttosto sapere che cosa si celi dietro questa rivelazione di informazioni segrete.

Lei crede dunque che vi siano forze politiche interessate alla divulgazione delle rivelazioni?
Non lo so. Mi chiedo però perché proprio ora, in un periodo in cui ci sono minacce terroristiche, in cui sappiamo che così tanti combattenti europei si trovano in Paesi quali Libia, Afghanistan o Siria e che faranno ritorno in Europa? Attualmente necessitiamo di maggiore cooperazione nel quadro della lotta al terrorismo e nell’ambito dei servizi segreti.

Lei ha affermato che spiare i Capi di Governo è illegale. Non si è andati troppo oltre anche nelle intercettazioni di normali cittadini?
Posso parlare solo per l’Italia dove in veste di Ministro ho coordinato per un anno e mezzo anche i servizi segreti. In Italia non è possibile intercettare cittadini tranne nel caso di indagini in corso o di motivi riguardanti la sicurezza nazionale nel caso ad esempio di un’organizzazione terroristica.

Io parlo però delle attività di spionaggio da parte degli USA.
So che negli USA esistono regole severe per la tutela della privacy.E’ vero, ma queste valgono solo per i cittadini americani?Sì, per i cittadini americani. Non conosco nel dettaglio i programmi di intercettazione. Posso solo ripetere che spiare la Cancelliera tedesca è illegale. Questo è chiaro.

Se vi fossero prove incontrovertibili che la NSA ha spiato in grande stile cittadini italiani come dovrebbe reagire il Suo Governo?
Il Presidente del Consiglio ha già reagito ed ha incontrato il Ministro degli Esteri americano, John Kerry. Ha chiesto spiegazioni ed ottenuto l’assicurazione che queste spiegazioni verranno fornite. Ciò mi soddisfa. Ho fiducia negli USA.

La Commissaria Europea Reding ha proposto un servizio segreto europeo. Che ne dice?
Faccio fatica ad immaginare che un giorno ciò possa diventare realtà. Quale ex responsabile europeo per la sicurezza interna so che ciascuno dei molti servizi segreti dei Paesi membri difende il proprio orto. Siamo realistici: è improbabile che questi servizi di intelligence vengano unificati. Sarebbe meglio adoperarsi per un più stretto coordinamento dei servizi segreti.

Da poco tempo Lei funge da consulente del Governo serbo: in che cosa consiste il Suo lavoro?
Il mio compito è quello di far sì che la Serbia si avvicini con sempre più convinzione ai criteri europei, ovvero che le riforme vengano approvate ed anche attuate, che la Serbia collabori strettamente con i Paesi UE e che fornisca il proprio contributo alla stabilizzazione dei Balcani occidentali. In tutto ciò la Serbia avrà successo dato che a Belgrado ho avvertito una forte volontà in tal senso. Lo si è visto anche nell’accordo storico tra Kossovo e Serbia che solo sei mesi prima non si riteneva possibile.
Sinceramente: crede che la Serbia diverrà un giorno membro dell’UE? Nonostante la dominante stanchezza nei confronti dell’allargamento?
Sì, la possibilità esiste. Nonostante questa stanchezza nei confronti dell’allargamento l’Europa continua ad avere interesse ad un’integrazione dei Balcani occidentali a patto che i Paesi interessati adempiano a tutti i criteri. L’adesione non è un regalo bensì il risultato di sforzi riformistici. Queste riforme, quali ad esempio il rafforzamento della libertà dei media o del sistema giudiziario, sono buone innanzitutto per la Serbia stessa, non solo per Bruxelles.

E’ più facile riformare la Serbia o l’Italia?
E’ più facile riformare la Serbia. In Italia si sta discutendo di riforme da molto tempo ma vi sono purtroppo forti interessi di Partito che si oppongono all’interesse del Paese a riforme. Sono un fervido sostenitore degli sforzi del Premier Letta e per la prima volta esiste anche un complessivo progetto di riforme al quale ho anch’io contribuito. Questo piano dovrebbe ora essere attuato.

Crede che il Governo sopravvivrà i prossimi sei mesi?
Il Governo terrà ad ogni modo fino al 2015. Chiunque provochi elezioni anticipate prima della Presidenza italiana del Consiglio Europeo nella seconda metà del 2014 pagherebbe un alto prezzo alle urne. E sarebbe del tutto irresponsabile dato che l’Italia necessita innanzitutto di stabilità.

WIENER ZEITUNG

Sotto il titolo “Gli USA restano il nostro partner più importante”, il quotidiano “Wiener Zeitung” dell’8 novembre pubblica un’intervista rilasciata dall’ex Ministro degli Esteri, Franco Frattini, al giornalista Walter Haemmerle a margine dello svolgimento presso l’Accademia Diplomatica di Vienna del 17° Europaforum sul tema “Il Consiglio Europeo per la Difesa: nuovi impulsi alla politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC)”.

Franco Frattini è un uomo con molti ‘ex’ ed un grande ‘forse’. Il 56enne politico italiano ha lasciato 18 mesi fa il Partito del ‘Popolo della libertà’ facente capo a Silvio Berlusconi. Il giurista sa come fare bella figura sia sul parquet nazionale che su quello internazionale. La sua carriera politica inizia nel 1995 quale Ministro per la funzione pubblica e le politiche regionali; nel 2001 è responsabile per alcuni mesi dei servizi segreti, prima di diventare Ministro degli Esteri nel 2002. Nel 2004 Frattini, che si presenta come persona affabile, diventa Vicepresidente della Commissione Europea responsabile per la giustizia, la libertà e la sicurezza. Nel 2008 torna nuovamente ad essere Ministro degli Esteri, funzione che mantiene fino al 2011. Attualmente il romano, divenuto nel frattempo indipendente, costituisce il favorito ed il candidato ufficiale dell’Italia alla successione di Anders Fogh Rasmussen per l’incarico di Segretario Generale della Nato. Egli osserva pertanto criticamente le attività di “rivelatori” quali Julian Assange e Edward Snowden. La decisione verrà presa nella primavera del 2014. Il quotidiano ‘Wiener Zeitung’ ha incontrato Frattini venerdì 8 novembre a Vienna in occasione del 17° Europaforum su questioni di sicurezza europee.

Lei ha da poco fatto rientro dagli Stati Uniti. Come si valuta negli USA lo scandalo sul programma di spionaggio della NSA, quali impressioni ha portato con sé da oltreoceano?
La ferma convinzione che le comunanze tra l’Europa e gli Stati Uniti superano di gran lunga i fossati che si sono ora venuti a creare ed i malintesi. Gli USA rimangono il partner più importante per l’Italia e per l’Europa, non solo nell’ambito della cooperazione in materia di sicurezza o della lotta al terrorismo ma anche sotto il profilo economico. Ascoltare le conversazioni della Cancelliera tedesca, Angela Merkel, è certamente illegale. Non conosco i fatti concreti ma sono convinto che gli USA reagiranno alle rimostranze dei loro alleati europei. Il Segretario di Stato, John Kerry, ha già ammesso che in alcuni casi si è forse superato il limite del lecito.

E’ stato personalmente sorpreso quando ha appresso delle dimensioni delle pratiche di spionaggio da parte degli USA?
No, non lo sono stato. Una cosa è certa: c’è necessità di regole chiare e trasparenti in materia di intelligence ma non possiamo rinunciare alle conoscenze dei servizi segreti. Gli USA dovrebbero spiegare le accuse sollevate e contribuire così a ristabilire la fiducia perduta. Sappiamo che in Siria gli europei combattono al fianco degli islamisti, sappiamo che alcuni vogliono rientrare: in considerazione di tale minaccia abbiamo bisogno di maggiore e non di minore cooperazione per poter impedire attacchi terroristici.

Nessuno dubita della necessità di un lavoro serio di intelligence. Ciò di cui si discute in Europa è la creazione di una propria struttura di intelligence, di un internet europeo, di un google europeo.
Per attuare ciò sono necessarie le corrispondenti Autorità; sarebbe fatale delegare ai privati la realizzazione di una tale infrastruttura senza disporre contemporaneamente di un sistema di regole pubblico. Al momento non vedo queste premesse.

Lei ha fortemente criticato il fondatore di WikiLeaksJulian Assange, per le sue azioni. Vale il medesimo giudizio anche per Snowden, che ha rivelato le pratiche di spionaggio della NSA? E se sì perché?
Vede, io sono un uomo delle istituzioni, non un giornalista. Per questo sono convinto che se si è deciso di lavorare per un’istituzione si ha il dovere di rispettarla anche quando se ne esce. Si può, anzi si deve, puntare l’indice sugli abusi, ma in questo caso porto le mie prove al giudice o al Procuratore e non le diffondo invece pubblicamente tramite i media. Quale servitore dello Stato non posso accettarlo.

Parliamo di politica italiana: l’ex Premier Berlusconi, con il quale Lei ha a lungo collaborato, riuscirà ancora una volta a riprendere il potere?
Prima o poi il Senato si esprimerà sulla decadenza di Berlusconi a seguito della sua condanna definitiva da parte di un Tribunale. Dopo diversi contrasti io stesso ho lasciato il Partito. E’ in corso attualmente una forte lotta di potere tra coloro che desiderano rapporti stabili ed un solido ancoraggio dell’Italia all’Europa e quelli che mettono tutto a rischio chiedendo nuove elezioni. Spero vivamente e sono convinto che Berlusconi non si imporrà e lo schieramento del suo critico interno, il Vicepremier Angelino Alfano, manterrà la supremazia. Qualunque altra cosa farebbe precipitare il Paese nella crisi.Che cosa La rende fiducioso?L’Italia ha dolorose riforme alle sue spalle e senza nemmeno un giorno di sciopero generale. Qualunque Partito – Beppe Grillo o Berlusconi – provochi oggi nuove elezioni sarà punito dagli elettori. Ne sono convinto. I cittadini italiani vogliono stabilità, crescita e benessere, non un ritorno al caos. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non acconsentirebbe inoltre mai ad un ritorno anticipato alle urne.

STOL.IT – SUDTIROL ONLINE

L’ex Ministro degli Esteri Frattini crede nella stabilità dell’ItaliaL’ex Ministro degli Esteri Franco Frattini ritiene improbabile che in Italia si tornerà presto al voto.

A margine del 17° Europaforum organizzato l’8 novembre a Vienna dall’Istituto austriaco per la politica europea e di sicurezza, Frattini ha dichiarato all’Agenzia di stampa austriaca APA: “Nel mio ex Partito, il ‘Popolo della libertà’ (PDL) dell’ex Premier, Silvio Berlusconi, è in corso un dibattito aperto ed acceso tra coloro che vogliono la stabilità e gli estremisti che vogliono invece distruggere tutto e spingere l’Italia nella crisi. Spero che il Vicepremier, Angelino Alfano, vinca la battaglia per mantenere stabile il Governo e l’Italia insieme allo straordinario Presidente del Consiglio, Enrico Letta”.

Frattini ritiene improbabile un ritorno anticipato alle urne: “Chiunque tenti di condurre il Paese ad elezioni anticipate la pagherà cara. La maggioranza degli elettori italiani vuole la stabilità”, ha affermato Frattini, che alla fine del 2012 ha lasciato il PDL per protesta contro una nuova candidatura di Berlusconi e da allora è indipendente.

“Finché l’attuale orribile legge elettorale sarà in vigore”, così Frattini, “anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si rifiuterà di sciogliere il Parlamento. Senza riforme nuove elezioni sarebbero un incubo”.

Frattini ha quindi criticato la battaglia dell’ex Premier Berlusconi contro la sua condanna in giudizio: “Le sentenze di un Tribunale si possono anche criticare, ma vanno comunque rispettate”.


© All rights reserved. Powered by Franco Frattini

Back to Top