Terrorismo

Truppe di terra contro Is, bombardare non basta

Frattini, senza l’Iran a bordo la coalizione internazionale non sconfiggerà lo Stato islamico
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Senza l’ Iran “a bordo”, la coalizione internazionale non riuscirà a sconfiggere lo Stato islamico. Lo ha dichiarato oggi a Roma il presidente della Società italiana per l’Organizzazione Internazionale (Sioi), Franco Frattini, durante un incontro con il presidente del parlamento del Kurdistan iracheno, Yusuf Mohammed Sadiq. Secondo l’ex ministro degli Esteri, occorre “fare di più per aiutare i Peshmerga”, impegnati “quasi da soli” nel contrasto ai jihadisti. “Con la distrazione della comunità internazionale, lo Stato islamico è cresciuto in Iraq e in Siria. Solo i curdi non erano distratti, e hanno mostrato coraggio e determinazione”. 

Secondo Frattini, devono essere messe in campo “azioni concrete” per sostenere gli sforzi di Erbil: quelle decise finora “non sono state sufficienti”. “Solo ora, dopo l’ orribile assassinio del pilota giordano (Muaz al Kasasbeh, ndr), altri paesi della regione stanno facendo di più contro lo Stato islamico. Ma non si può solo bombardare con i caccia. Lo Stato islamico sta occupando territori e questo cambia la storia del terrorismo. Si tratta di un nuovo aspetto che impone una nuova risposta”. Da questo punto divista, per il presidente della Sioi, anche “il governo di Baghdad deve fare molto di più che in passato, riconoscendo il ruolo dei curdi”. (Fonte Agenzia NOVA)

Iraq: Frattini, truppe di terra contro Is, bombardare non basta’Impossibile sconfiggere jihadisti senza peshmerga e Iran’Per sconfiggere lo Stato Islamico (Is) è necessario “moltiplicare gli sforzi sul territorio, bombardare non basta”. Ne è convinto il presidente della Sioi (Società italiana per l’ organizzazione internazionale) Franco Frattini, che ha incontrato a Roma il presidente del Parlamento del Kurdistan iracheno Youssef Mohammed Sadiq. 

“Oggi più che mai è noto che non è possibile sconfiggere il terrorismo senza gli eroi peshmerga”, ha affermato accusando il governo dell’ ex premier Nuri al-Maliki di aver creato “il terreno per la nascita di organizzazioni terroristiche come Daesh”, acronimo arabo dell’ Is. “Dobbiamo moltiplicare gli sforzi sul territorio, non basta bombardare – ha detto Frattini – Perché Daesh sta conquistando territori e ha modificato la storia del terrorismo. Per questo è necessaria una nuova risposta e il governo di Baghdad deve fare molto di più rispetto al passato, con l’ esercito, l’ aiuto della comunità internazionale e il riconoscimento del ruolo dei curdi”. Necessario, secondo Frattini, anche “il ruolo dell’ Iran”, con il quale non è possibile “fermarsi al passato” perché la minaccia dello Stato Islamico non è circoscritta, ma estesa “all’ Europa, all’ Africa”. Per cui serve stringere “accordi con i Paesi della regione contro questa minaccia”, ha concluso. (Fonte AKI – Adnkronos International)


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