Un ”dialogo strutturato” tra Nato e Russia, una ”consultazione rafforzata” tra l’Alleanza Atlantica e Mosca nel quadro di una architettura della sicurezza europea dove l’Europa e il Cremlino hanno molto sfide comuni, dall’ Afghanistan al Caucaso, dalla sicurezza delle forniture energetiche al Medio Oriente. Lo ha auspicato oggi incontrando la stampa italiana a Mosca Franco Frattini, primo e finora unico candidato a prossimo segretario generale della Nato.
”Prevedo che ce ne saranno altri, certo sono partito per primo ma questa non e’ una gara”, si e’ schermito, mostrandosi pero’ orgoglioso di essere stato proposto dal presidente Napolitano, d’intesa col premier Monti, e con una ”grande apertura di Bersani e D’Alema”.
”L’Italia, che e’ il terzo contributore europeo della Nato e che non ha un segretario generale da 42 anni, rivendica un suo ruolo importante nel Mediterraneo, nel Medio Oriente, nell’Africa del nord, nel Sahel”, ha spiegato Frattini, protagonista oggi di un apprezzato intervento ad una conferenza internazionale sulla partnership tra Europa e Russia. Una partnership a suo avviso minata da una ”sfiducia reciproca” a livello di leadership ma che dovrebbe evolvere in una zona di libero scambio da Lisbona a Vladivostok: ”e’ questo lo scenario su cui puntare nei prossimi 10-15 anni, altrimenti la Russia guardera’ sempre di piu’ alla Cina e ad est”.
Tre i filoni su cui lavorare: commercio, cultura e visti, tema quest’ultimo ”sui quali siamo praticamente fermi dal 2007”. Il tema sicurezza, invece, ”va consolidato”. A questo proposito l’ex ministro degli esteri ed ex commissario europeo ha sottolineato la necessita’ di ”usare meglio, in modo pragmatico”, il consiglio Nato-Russia, anche per affrontare problemi comuni come la fine della missione dell’Alleanza Atlantica in Afghanistan. Tra i problemi sul tappeto anche il ‘cybercrime” e la riduzione degli arsenali proposta dal presidente Usa Obama, che secondo Frattini ha lanciato un segnale rinunciando al controverso scudo antimissili in Europa per riposizionarlo in Alaska. ”Mosca continua a volere garanzie formali perche’ c’e’ mutua sfiducia ma non oso neppure pensare a dei missili puntati contro la Russia: i pericoli sono il Medio Oriente in senso lato e gli attori non statali”, ha sottolineato. In ogni caso, a suo parere, sullo scacchiere europeo con Mosca serve una ”consultazione rafforzata, anche se questo non significa co-decisione”