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Yemen: Incontro Frattini – Sa’adi

ministro Sa’adi: comunita’ internazionale resti accanto a nostro paese
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Yemen: ministro Sa’adi, comunita’ internazionale resti accanto a nostro paese 
La comunita’ internazionale deve continuare a sostenere lo Yemen nelle “difficili sfide” che il paese si trova ad affrontare nel suo processo di transizione. Lo ha detto quest’oggi a Roma il ministro della Pianificazione e della cooperazione internazionale yemenita, Mohammed Saeed al Sa’adi, nel corso di una conferenza organizzata dalla Societa’ italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi)

All’evento, dal titolo Dialogo nazionale per un futuro migliore. Il modello yemenita”, hanno preso parte il presidente della Sioi, Franco Frattini, e l’ambasciatore yemenita a Roma, Khalid Abdulrahman al Akwa

Nell’occasione, il ministro Sa’adi ha tracciato un bilancio dei progressi registrati al termine della Conferenza per il dialogo nazionale, conclusasi a Sana’a il 21 gennaio scorso. “Di fronte alle riforme radicali che stiamo per affrontare abbiamo bisogno di un ampio sostegno internazionale. Ci sono delle sfide complesse che potrebbero mettere in pericolo i risultati raggiunti finora”, ha osservato Sa’adi. Tali sfide, secondo il ministro yemenita, riguardano la gestione oculata delle risorse, il coinvolgimento di tutti i cittadini nei processi decisionali, la lotta alla corruzione, i problemi economici derivanti dalle oscillazioni dei prezzi di gas e petrolio, la scarsita’ di risorse idriche. 

Inoltre, ha dichiarato Sa’adi, la comunita’ internazionale puo’ fare di piu’ per aiutare lo Yemen a sostenere il fardello dei massicci flussi migratori provenienti dal Corno d’Africa. “Nonostante sia uno dei piu’ poveri della regione, il nostro paese ha accolto la maggior parte dei profughi provenienti dalla Somalia. In questo momento in Yemen si trovano circa un milione e 200 mila immigrati africani”, ha precisato il ministro, osservando come spesso siano proprio gli immigrati ad “acuire i problemi relativi al terrorismo e alla pirateria” e a creare sperequazioni economiche dovute al fatto che “gli immigrati accettano di lavorare per 10 dollari laddove gli yemeniti ne chiedono 50”. 

“Noi siamo aperti ad accogliere i somali. La comunita’ internazionale offre gia’ il proprio sostegno attraverso aiuti umanitari e di emergenza. Ma di piu’ si puo’ fare all’interno della stessa Somalia, in modo tale che i profughi presenti in Yemen possano presto far ritorno al loro paese”, ha evidenziato Sa’adi. Secondo il ministro, la crisi somala e’ finita negli ultimi tempi “nel dimenticatoio”, in particolare a causa dell’acuirsi dell’emergenza siriana. Occorrerebbe – ha detto Sa’adi – che si continuasse a mantenere alta l’attenzione su tutte le crisi umanitarie. Infine, secondo Sa’adi, i rapporti dello Yemen con i paesi stranieri e occidentali potrebbero migliorare sul piano economico. In questo senso, il ministro ha rilevato come uno sfruttamento piu’ oculato delle proprie risorse potrebbe permettere a Sana’a di attrarre piu’ investimenti da parte delle aziende internazionali. 

Al di la’ del gas e del petrolio, “i cui giacimenti sono presenti soprattutto nel sud del paese”, esistono “molte risorse ancora non scoperte, come per esempio i giacimenti di oro nelle aree montuose”. Ancora, il turismo “potrebbe essere uno dei mezzi per risolvere i nostri problemi economici”, ha osservato Sa’adi, secondo cui, pero’, “la tendenza dei media a evidenziare i problemi legati al terrorismo non aiuta il paese ad attirare abbastanza turisti”. In questo senso, il ministro ha nominato la regione di Saba e l’isola di Sokotra quali esempi di zone del paese ricche di potenzialita’ per lo sviluppo delle attivita’ turistiche. (Fonte NOVA)

Yemen: ministro Sa’adi, ora dare attuazione ad accordi raggiunti nel Dialogo nazionale 

La Conferenza per il dialogo nazionale conclusasi il 21 gennaio scorso in Yemen e’ stato “un evento raro nella regione” e la sfida piu’ importante per le autorita’ yemenite sara’ ora “mettere in atto gli accordi raggiunti dalle parti”. Lo ha detto quest’oggi a Roma il ministro della Pianificazione e della cooperazione internazionale yemenita, Mohammed Saeed al Sa’adi, nel corso di una conferenza organizzata dalla Societa’ italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi). All’evento, dal titolo Dialogo nazionale per un futuro migliore. Il modello yemenita”, hanno preso parte il presidente della Sioi, Franco Frattini, e l’ambasciatore yemenita a Roma, Khalid Abdulrahman al Akwa. 

Sa’adi ha definito la Conferenza “un processo lungo e difficile, non sempre lineare”, nel quale “sono state affrontate tutte le sfide” che il paese incontrera’ sulla propria strada nel percorso di transizione. Il dialogo nazionale ha segnato una importante fase della “roadmap” delineata dal Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) dopo la caduta del regime di Ali Abdullah Saleh. “Cosi’ come previsto dalla comunita’ internazionale, abbiamo permesso a tutte le parti di sedersi al tavolo. Abbiamo costituito nove gruppi tematici, uno per ciascun dossier da affrontare, e abbiamo incontrato rappresentanti delle associazioni giovanili, del Movimento separatista del sud, dei ribelli sciiti Houthi e della societa’ civile”.  Yemen: ministro Sa’adi, ora dare attuazione ad accordi raggiunti nel Dialogo nazionale (3) Roma, 12 feb – (Nova) – Il quadro tracciato dal ministro al termine della Conferenza e’ quello di un paese la cui ricostruzione si basera’ “sulla democrazia, sulla liberta’ e sulla partecipazione”. Durante gli incontri “e’ emerso che il dialogo resta l’unica strada per risolvere le questioni”. I prossimi passi dinnanzi al paese prevedono ora la redazione di una nuova Costituzione. “Abbiamo gia’ raggiunto un accordo sul fatto che uno dei punti fondamentali della carta sara’ l’uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge”, ha osservato Sa’adi. In seguito, ha ricordato il ministro, l’agenda prevede l’organizzazione di nuove elezioni parlamentari e presidenziali. (Fonte NOVA)


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