Washington

Incontro Frattini Clinton

La Francia ha con noi legami indissolubili, storici, geografici e culturali
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«Abbiamo discusso e stiamo lavorando sull’ipotesi dell’esilio di Gheddafi e dei suoi familiari». Lo ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, al termine dell’incontro con il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ieri a Washington. «Gheddafi si deve dimettere e deve lasciare la Libia», ha detto a sua volta la Clinton. Crisi libica, situazione nel Nordafrica e transizione in Afghanistan sono stati, insieme ai rapporti bilaterali, i principali temi dell’incontro al Dipartimento di stato, inizialmente previsto all’indomani della Conferenza di Londra del 29 marzo scorso è poi slittato a ieri.

Tra il mancato meeting della settimana scorsa e quello di ieri c’è stato il riconoscimento da parte italiana, lunedì, del Consiglio nazionale di transizione di Bengasi come unico interlocutore nel Paese nordafricano.
«L’Italia sta sopportando un carico maggiore di quanto le spetti» tra i Paesi impegnati a garantire la transizione democratica in Nordafrica e nel Medio Oriente», ha sottolineato Hillary Clinton, che ha poi fatto esplicito riferimento al forte flusso di immigrati dalla Tunisia e ha lodato l’Italia per la sua leadership all’interno della coalizione per mettere in atto una no-fly zone e proteggere i civili. Frattini, nella conferenza stampa congiunta, ha detto che gli alleati devono lavorare insieme «per assicurare un esito pacifico» delle rivoluzioni in Tunisia ed Egitto. «Stabilità e democrazia – ha detto il titolare della Farnesina – non sono in contraddizione».

Il Sole 24 Ore


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