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Trattative UE

Serbia: Frattini: con riunificazione più opportunità per Europa e Italia

Quando la Serbia sarà membro della famiglia europea ci saranno opportunità anche per chi ha perso il lavoro in Italia
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“Quando la Serbia sarà membro della famiglia europea ci saranno opportunità anche per chi ha perso il lavoro in Italia”. Così Franco Frattini, ex ministro degli Esteri e Consulente del governo serbo per le trattative di adesione all’Ue, intervenendo questa mattina all’emittente Radio Popolare.

“La conferenza intergovernativa che si apre oggi a Bruxelles tra Ue e Serbia è un momento molto importante per il futuro dell’Europa” afferma Frattini. “Soprattutto se si pensa ai bombardamenti su Belgrado avvenuti solo 14 anni fa: un battito di ciglia nella storia del mondo”.

“In questi anni in Europa ci sono state nuove adesione”, ha detto Frattini, “e la Serbia ha iniziato il negoziato per diventare auspicabilmente prossimo membro Ue”. “Non vi sarà completamento del percorso di riunificazione, e mi piace chiamarla così piuttosto che usare la parola allargamento, finché anche i membri dei Balcani occidentali non faranno parte della famiglia europea”, ha detto ancora l’ex titolare della Farnesina.

Rispondendo a una domanda sull’eventuale paura di alcuni paesi membri nei confronti di nuove adesioni, Frattini ha detto che “tutte le forme di paura devono essere tutte mitigate, spiegate e possibilmente cancellate attraverso sane leadership politiche e non certo attraverso gli estremismi”. A tal proposito l’ex ministro dice di augurarsi che “anche la leadership politica italiana sia in grado di spiegare agli elettori che avere una riunificazione, superare per sempre l’incubo delle pulizie etniche è un qualcosa che dovrebbe trovarci tutti d’accordo”.

La spauracchio dell’idraulico polacco, che avrebbe distrutto gli equilibri del mercato del lavoro francese, si è rivelata del tutto falsa perché, diciamo la verità, oggi c’è piuttosto l’italiano che vuole andare verso est”, ha detto ancora Frattini.

“Dalla Serbia arrivano occasioni ed opportunità. Forse non tutti sanno, ad esempio, che la Fiat ha un investimento in Serbia che vale circa un miliardo di euro e che produce l’attuale 500 L, che si vende sul mercato russo con una quota importante dei pezzi prodotti in Serbia. Questi sono benefit del sistema italiano e non solo serbo”, ha concluso l’ex capo della diplomazia italiana. 


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