Franco Frattini, l’ex ministro degli Esteri che e’ consigliere del governo serbo per l’integrazione europea, si e’ detto ottimista sull’andamento e sugli sviluppi del negoziato di adesione della Serbia alla Ue, che prendera’ il via il 21 gennaio con la conferenza intergovernativa di Bruxelles.
”La mia impressione è che i dossier negoziali siano stati preparati molto seriamente e che vi sia una qualita’ molto alta dei negoziatori, a cominciare dal capo negoziatore Tanja Miscevic”, ha detto Frattini all’Ansa al termine dei colloqui avuti ieri e oggi a Belgrado con la dirigenza serba. Frattini segue in particolare i problemi relativi ai capitoli negoziali 23 (diritti fondamentali e ordinamento giudiziario) e 24 (liberta’, giustizia e sicurezza). ”Sono tutti molto motivati politicamente, e devo dire che hanno anche la percezione autocritica delle cose che si devono fare”, ha aggiunto, riferendosi in particolare al settore giustizia dove e’ necessario a suo avviso rafforzare l’aspetto relativo ai risultati concreti. ”Perche’ – ha osservato – una cosa e’ un grande piano di lotta alla corruzione, e altra cosa e’ avere risultati concreti. E’ importante l’implementazione delle strategie piuttosto che cambiare la legislazione e basta”.
”L’altra cosa che ho notato – ha ancora detto l’ex titolare della Farnesina – e’ che vi e’ una percezione a mio avviso giusta che la Serbia ormai non e’ piu’ vista solo per la questione del Kosovo. Ormai si guarda alla Serbia come a un grande Paese che vuole sinceramente diventare europeo”. E cio’, ha sottolineato, lo ha visto ”nei tanti incontri che ho a Bruxelles e altrove”. Quella del Kosovo, sostiene Frattini, ”non e’ piu’ la questione associata immediatamente al negoziato serbo. E’ una delle questioni che chiamiamo ‘normalizzazione’ dei rapporti fra Belgrado e Pristina. E sara’ un capitolo del negoziato. Io credo che tale capitolo, il 35, sara’ il primo che verra’ aperto”.
Fra ieri e oggi Frattini ha incontrato fra gli altri il vicepremier serbo Aleksandar Vucic, il ministro degli esteri Ivan Mrkic e quello della giustizia Nikola Selakovic.
Source: ANSA
