Svolgere il ruolo di “facilitatore” nel rafforzare l’asse tra Arabia Saudita, Egitto e Israele e nei rapporti con i Paese delusi dall’ accordo sul nucleare iraniano. E’ il compito dell’ Italia, come sostiene l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini. Contattato dall’Adnkronos all’indomani della visita del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in Israele e nei Territori palestinesi, il presidente della Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale (Sioi) ha spiegato che “se l’ Italia riesce a costruire un rafforzamento dell’ asse Riad-Il Cairo-Gerusalemme svolge il ruolo che è dell’ Italia: quello di facilitatore“. 

E’ necessario, ha precisato Frattini, che il nostro Paese sia “avanti agli altri nella facilitazione dei rapporti con coloro che sono delusi dall’ accordo” sul nucleare iraniano, “noi puntiamo alla stabilità“. 

Secondo l’ ex capo della diplomazia italiana, quella di Renzi in Israele “è stata una visita molto importante e tempestiva, per il messaggio a Israele, per il rapporto Israele-Egitto” e va completata “con un segnale all’ altra grande potenza colpita dall’ accordo con l’ Iran”, l’ Arabia Saudita. “Il valore di questa visita va collegato a due elementi – ha proseguito – Primo: quello di avere visitato per primo tra i premier europei il Paese che più ha sofferto per l’ accordo con l’ Iran, anche se l’ Italia sostiene l’ accordo“. 
E’ stato anche importante che il premier abbia sottolineato come “la sicurezza di Israele” sia un “principio non negoziabile”.

Frattini ha poi aggiunto che “il secondo elemento è il collegamento che è stato fatto anche con la precedente visita di Renzi al Cairo con l’ asse Egitto-Israele“. Un asse, ha spiegato l’ex ministro, “che va fortemente valorizzato, rafforzato“. “Se potessi dire cosa manca a questo asse è un terzo pilastro, Riad”, ha concluso Frattini, ricordando di avere “consigliato a Gentiloni di andare sia a Teheran che a Riad“. E il consiglio, ha detto, è stato accettato dall’ attuale ministro degli Esteri, “mi ha detto che ci andrà“.

(Fonte: AdnKronos/WashingtonPost)